TREVISO – Squadra che vince non si cambia. Nonostante i teatri continuino a restare chiusi al pubblico, il Teatro Stabile del Veneto continua a produrre cultura per essere sempre più al servizio dei territori. E così dopo l’allestimento virtuale del Rigoletto dello scorso dicembre, una nuova co-produzione dei Comuni di Treviso e Padova per la stagione lirica del teatro Del Monaco e Verdi si inserisce nel palinsesto digitale.

“La vedova allegra” di Franz Lehár diretta dal regista Paolo Giani Cei farà il suo debutto in streaming domenica 21 febbraio a partire dalle ore 17.00 sulla piattaforma Backstage e sul canale YouTube dello Stabile.Intrecci amorosi, balli, feste, dialoghi parlati, musiche bellissime, profumi e paillettes appariranno sulla scena in una delle operette più amate dal grande pubblico.

Un gruppo di oltre 120 lavoratori tra artisti, tecnici e maestranze che nonostante tutto sono riusciti a lavorare sul palcoscenico di un teatro in piena sicurezza, mettendo in scena quella che viene definita la “principessa delle operette”, per la bellezza e lo charme con cui racconta l’elegante vacuità della frivolezza, senza rinunciare a mostrare la profondità di un mondo delicato e complesso. La vedova allegra è un viaggio un po’ sognato e un po’ rimpianto, al limite fra il malinconico e il grottesco, fra il surreale e il quotidiano. Nel cast di 16 interpreti il baritono Omar Montanari veste i panni del Barone Mirko Zeta, il soprano Ruth Iniesta di Valencienne, il tenore Alessandro Safina di Conte Danilo, il soprano Anastasia Bartoli di Hanna Glawari e il tenore Matteo Roma di Camille de Rossillon. A dirigere il Coro Lirico Veneto e l’Orchestra Regionale della Filarmonia Veneta è il Maestro Alvise Casellati. In scena anche i danzatori della compagnia Padova Danza Project.

“Siamo molto soddisfatti per questa nuova produzione che testimonia la grande visione e la propensione alla qualità del Teatro Stabile del Veneto – afferma l’assessore alla Cultura Lavinia Colonna Preti – Auspichiamo comunque che, presto, si possa tornare a condividere questi progetti dal vivo, con i teatri aperti. Il mondo della cultura, gli artisti e tutti coloro che lavorano dietro le quinte oltre ovviamente agli appassionati, ne sentono davvero il bisogno”.