Il terrore delle lucciole in silenzio davanti al giudice
Rimane in carcere a Santa Bona il 31enne calabrese arrestato venerdì. È accusato di rapina, minacce e violenze nei confronti di due prostitute
MOGLIANO - Resta in carcere il terrore delle lucciole. Resta infatti in carcere il 31enne calabrese M.I., arrestato per aver minacciato, stuprato e rapinato due prostitute.
Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia per l’uomo, originario di Cosenza e domoiciliato da parenti a Nervesa.
Rimane dunque nel carcere di Santa Bona a Treviso dove si trova da venerdì, quando i Carabinieri lo hanno arrestato.
Come segnala oggi il Gazzettino, assistito dall’avvocato Andrea Zambon, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per l’accusa le prove a suo carico sarebbero schiaccianti: avrebbe commesso violenza nei confronti di due lucciole il 26 maggio a Paese e il 18 giugno lungo il Terraglio tra Mogliano e Preganziol.
Nel 2015 a suo carico era stato imposto un avviso orale dal Questore di Cosenza per lesioni gravi, porto e detenzione di coltello vietato, detenzione e spaccio di stupefacenti.