Testimone delle sue origini, l'intervista a Red Canzian
| Barbara Carrer |
Nel suo nuovo album da solista “Testimone del tempo”, che contiene anche il singolo “Ognuno ha il suo racconto”, in gara al 68° Festival di Sanremo, Red Canzian, dichiara di voler ritornare alle origini.
Lo storico membro dei Pooh, nonchè musicista, compositore e produttore discografico originario di Quinto di Treviso, intraprenderà un viaggio musicale in tutti i generi che hanno accompagnato la sua vita, iniziando dal rock ‘n roll, per passare al beat, al prog, alla grande canzone d’autore, agli anni nella famosa band fino alla rinascita come solista.
A rappresentare questo suggestivo amarcord, oltre al nuovo album, al quale hanno collaborato grandi nomi della musica italiana quali Renato Zero, Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Ermal Meta, ci sarà un tour che toccherà le principali città italiane, tra cui Torino, Napoli, Firenze, Roma, Bari, Milano e Udine dove, il 7 maggio prossimo, l'artista sarà protagonista di un grande concerto al Teatro Nuovo. Insieme a lui, sul palco, i figli Chiara e Phil Mer (batteria, percussioni, piano e direzione musicale), validi musicisti come Alberto Milani e Daniel Bestonzo e tanti amici desiderosi di condividere con Red questo nuovo percorso artistico e di vita.
Il distacco dai Pooh è stato indolore?
"Questa storica band ha concluso un capitolo bellissimo, irripetibile e meritava un gran finale. Il fatto, tuttavia, di rimanere fedeli ad un progetto per cinquant'anni non impedisce, una volta terminato, di rimettersi in gioco con grande volontà".
E' quello che ha fatto lei?
"Certo, con un entusiasmo naturale. Ora oneri, ma anche onori, sono solo miei. Sono felice e animato da un rinnovato amore per la vita, che ho apprezzato particolarmente rischiando di perderla, tre anni fa, in seguito ad un infarto e un'operazione a cuore aperto"
Da dove ha iniziato a ritrovare se stesso?
"Ripartendo dalle origini e, infatti, nel disco, sono presenti molte tracce appartenenti al mio passato musicale: flauti, sitar, melodie care alla memoria di quegli anni e molte influenze rock, il mio primo amore. C'è tutto un mondo musicale, non so se chiamarla cultura"
Come è riuscito ad armonizzare questo background con le nuove tendenze?
"Usando mezzi moderni per raccontare il passato"
Voltare pagina e riproporsi sotto una nuova veste non è così facile...
"Ripartire da zero e guardare verso un orizzonte diverso richiede coraggio, ma solo ritrovare le passioni dell’inizio e quella musica che ci faceva sognare un futuro da rock star, può darci la forza per guardare al futuro"
Che effetto le ha fatto esibirsi sullo stesso palco con Riccardo Fogli e Roby Facchinetti?
"La stessa sensazione che cantare con altri colleghi come Enrico Ruggeri ed Ermal Meta. Da oggi voglio far sapere che esisto come solista"
I suoi figli collaborano al progetto musicale "Testimone del tempo". Che cosa ha insegnato loro e cosa, invece, ha appreso da Chiara e Phil?
"Chiara è una consigliera attenta, non credo di averle insegnato nulla, ma solo trasmesso un grande amore per la musica. Phil è un ottimo batterista e ha suonato con grandi nomi come Francesco Renga e Malika Ayane".
In che misura si sente legato alle sue origini trevigiane?
"Da Treviso sono partito e lì sognavo di diventare qualcuno. Mai avrei pensato di percorre una strada così lunga, ma le mie radici sono parte di me e hanno contribuito a dar vita alla persona che sono"
Barbara Carrer