Tre multe dall'autovelox di Motta, la Cassazione condanno il Comune
Contestata la larghezza della banchina della regionale. Oggi l'autovelox è stato spento per la presenza di una rotatoria
| Angelo Giordano |
MOTTA DI LIVENZA - Era stato multato tre volte per aver superato i limiti di velocità: le infrazioni gli erano state contestate con l’autovelox. Condannato in primo grado, alla fine la cassazione gli dà ragione. L'automobilista aveva dapprima fatto ricorso al Giudice di Pace, che aveva dato ragione al Comune. Tuttavia nel 2019 il tribunale aveva ribaltato la sentenza, annullando le multe. La suprema corte, ora ha dato ragione all'automobilista. Il comune dovrà pagare 700 euro. La rilevazione dell'infrazione, eseguita a distanza mediante apparecchiatura elettronica, era illegittima in quanto - sostiene il Tribunale di Treviso - il tratto stradale non soddisfa le caratteristiche tecniche previste dall'art. 2 del Codice della Strada. Il giudice aveva infatti accertato che la regionale 53 Postumia non presenta tutt'oggi alcuna banchina idonea ed è un requisito imprescindibile ai fini della qualificazione di una strada quale extraurbana secondaria.
Il Comune aveva fatto ricorso in Cassazione ricordando che la banchina è di 80 centimetri a destra e di un metro a sinistra. Nella sentenza la Corte spiega: ...Il ricorrente indica che la banchina laterale avrebbe le dimensioni medie di metri 0,80 a destra e un metro a sinistra, che non sono idonee a consentire la sosta di un veicolo senza invadere, almeno in parte, la carreggiata. La Corte ha rigettato il ricorso e ha condannato il Comune a pagare 700 euro, di cui 200 euro per esborsi, oltre al rimborso delle spese generali. Come segnalato dal sindaco Alessandro Righi, si tratterebbe solo di un caso circoscritto. Oggi l'autovelox non c'è più: in quel luogo realizzata una rotatoria.