Ultimatum della Lega a Manidlo: "Chiudete il Django"
La richiesta contenuta nella lettera di diffida inviata ieri al sindaco
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Cinque giorni di tempo al sindaco per emettere le ordinanze di divieto di pubblici spettacoli al centro sociale Django, divieto assoluto di somministrazione di cibi e bevande, contenimento del numero di ospiti negli alloggi per i senza tetto”. Sono queste le richieste presentate tramite raccomandata, dalla Lega Nord al sindaco Giovanni Manildo in merito all’ex caserma Piave, dopo la proposta di ordinanza di chiusura del centro sociale Django firmata dal servizio igiene dell’Usl2. La lettera firmata dal dottor Giovanni Gallo ha evidenziato, dopo due ispezioni diverse il 27 dicembre scorso e il 16 gennaio, come al centro sociale di via Monterumici la palestra Hurricane e la biosteria Madragola fossero fuori norma.
"Il sindaco di Treviso dal 20 gennaio ha nel cassetto una lettera dell’Ulss che praticamente impone la chiusura del centro sociale occupato Django e non ha mai detto nulla - dicono i consiglieri comunali della Lega Nord e Lista Gentilini, il segretario cittadino del Carroccio Massimo Candura e il consigliere regionale Riccardo Barbisan,firmatari della lettera- Il comportamento omertoso non può essere tollerato. Per questo motivo oggi abbiamo inviato una lettera di diffida al sindaco di Treviso affinché voglia emettere le tre ordinanze indicate dall’Ulss: divieto assoluto di pubblici spettacoli, divieto assoluto di somministrazione di cibi e bevande, contenimento del numero di ospiti negli alloggi a favore di senza tetto durante l’emergenza freddo. Cioè: chiudere il Django che è luogo di criminalità e illegalità diffusa, altrimenti scatta la denuncia”.