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02 gennaio 2025

Oderzo Motta

Unabomber, rinviata di altri 60 giorni la perizia sui reperti: nuove analisi per cercare tracce di Dna

Il tribunale di Trieste accoglie la richiesta dei periti. La scadenza slitta a febbraio 2025. Colpì anche nella Marca

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Unabomber, rinviata di altri 60 giorni la perizia sui reperti: nuove analisi per cercare tracce di Dna

TRIESTE - Slitta di altri sessanta giorni il termine per il deposito della perizia sui reperti legati alla vicenda di Unabomber, il misterioso attentatore che, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, seminò il panico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia con ordigni esplosivi costruiti artigianalmente. La proroga è stata concessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trieste su richiesta dei due esperti incaricati. Lo riportas l'Ansa in una nota

I periti stanno confrontando le tracce di Dna trovate sui reperti con quello delle persone che, nel tempo, potrebbero essere entrate in contatto con essi. La nuova scadenza per il deposito è ora fissata per la fine di febbraio 2025. Il rinvio arriva dopo una precedente proroga concessa a ottobre scorso, che aveva già posticipato i lavori di ulteriori novanta giorni.  

La scia di terrore tra Friuli e Veneto
Unabomber, nome ispirato al celebre caso statunitense, colpì per oltre un decennio con ordigni piazzati in luoghi pubblici, causando decine di feriti e una paura diffusa tra le comunità di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra gli episodi più noti, vi sono quelli avvenuti lungo il Piave, a Ponte di Piave, e a Motta di Livenza, dove gli ordigni furono collocati persino in luoghi di culto: nel cimitero di San Giovanni e nel Duomo di San Nicolò.  

La metodologia degli attacchi, caratterizzati dall’uso di dispositivi esplosivi camuffati da oggetti comuni come pennarelli, lattine e tubetti di crema, rese le indagini particolarmente complesse. Il responsabile, mai identificato, cessò di colpire improvvisamente nei primi anni 2000, lasciando dietro di sé un alone di mistero.  

Nuove speranze dalle tecnologie moderne
La riapertura del caso punta a sfruttare le più recenti tecniche di analisi forense per tentare di individuare tracce utili. Le indagini attuali si concentrano sui residui biologici presenti sui reperti, nella speranza di arrivare finalmente a una svolta in uno dei misteri criminali più intricati della storia italiana.  


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Gianandrea Rorato

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