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29 novembre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, due giovani mollano tutto e iniziano a girare l'Europa

"Abbiamo scelto uno stile di vita diverso"

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

viaggi vittorio veneto

VITTORIO VENETO - Una vita “nomade”, un lungo viaggio all’insegna dell’amicizia e la ricerca di esperienze autentiche. Vigny e Martina (nomi di fantasia) si conoscono da circa 7 anni e insieme hanno preso una decisione importante: hanno lasciato il lavoro, il cosiddetto “posto fisso”, e hanno scelto di viaggiare senza una meta precisa. Hanno abbracciato uno stile di vita che sta attirando sempre di più i giovani della generazione “Z”, soprattutto dopo gli anni segnati dal Covid. Vigny ha 24 anni, Martina 25.

 

“Sono originaria di Sarmede – spiega la prima -. A 19 anni mi sono trasferita a Jesolo per lavorare come cassiera in un supermercato. Nel 2022 sono tornata a casa e ho iniziato a lavorare come Oss in una casa di riposo”. Anche Martina è originaria del Vittoriese. “Negli ultimi due anni ho lavorato come operaia in produzione – racconta -. L’azienda si occupava di verniciatura e levigatura”. È stata Vigny a prendere l’iniziativa e a coinvolgere Martina nel suo progetto di vita.

 

Per iniziare hanno scelto Santiago de Compostela, una delle mete più famose al mondo. Sono arrivate in Spagna in aereo e hanno imboccato il cammino del Nord, il percorso più difficile. Dopo un mese hanno raggiunto Santiago, poi si sono dirette verso Finisterre, luogo che in passato veniva considerato la “fine del mondo”. A quel punto si sono messe in cammino verso Lisbona, Porto e Lagos. Per la nostra intervista via GoogleMeet mi hanno contattato dai tavolini di un Burger King fornito di wi-fi.

 

 

Com’è iniziato tutto?

V: Io ho deciso di lasciare il lavoro e ho chiesto a Martina di accompagnarmi in quest’avventura. Il mio sogno è sempre stato quello di viaggiare.

M: Abbiamo scelto uno stile di vita diverso, perché nella vita deve esserci spazio sia per il lavoro sia per i sogni di una persona.

 

Che cosa non vi piaceva dell’Italia?

V: Ero un po’ stanca del modo di pensare delle persone: il lavoro, la casa, il posto fisso. Io preferisco usare i soldi che ho per i viaggi. Non ne servono così tanti per viaggiare come facciamo noi. A 20 anni voglio vivere le mie esperienze.

 

Che cosa avete scoperto durante il vostro primo viaggio?

M: A Finisterre abbiamo conosciuto un pescatore. Con noi è stato gentilissimo: ci ha fatto visitare la città e ci ha messo a disposizione il suo terreno. Abbiamo pescato gamberetti insieme e li abbiamo anche mangiati. Non ha voluto nulla in cambio.

 

Come siete organizzate?

Dal 9 settembre dormiamo in tenda. Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, dipende dal tempo: se c’è bel tempo camminiamo, se piove usiamo i mezzi.

 

Per ora il viaggio è all’altezza delle aspettative?

All’inizio eravamo un po’ impaurite, ma poi abbiamo scoperto la gentilezza delle persone che abitano qui. In Italia siamo sempre scettici e cerchiamo la fregatura dietro ogni cosa, qui invece le persone ti aiutano. Francamente non avevamo aspettative così alte. Qui, pur essendo ragazze, ci sentiamo sicure. 

 

Progetti per l’immediato futuro?

Abbiamo una mezza intenzione di tornare per il periodo di Natale, ma non vogliamo tornare stabilmente in Italia. Vogliamo trovare un lavoro adeguato e il posto giusto per noi.

 

 


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Roberto Silvestrin

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