Vittorio Veneto Servizi, scontro sulla riapertura delle candidature
Caldart: “Tanto valeva dire che le persone che si sono presentate non sono in linea con l’attuale amministrazione”
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – L’avviso pubblico per individuare il nuovo amministratore unico della Vittorio Veneto Servizi srl, la società partecipata interamente dal comune di Vittorio Veneto e titolare delle farmacie comunali, era stato indetto dalla precedente amministrazione Miatto. L’attuale giunta Balliana, scaduti i termini del precedente avviso e visto che le candidature erano arrivate da un solo genere (tutti uomini), ha deciso di riaprire i termini, con la nuova scadenza fissata per il 2 settembre. Questa decisione ha sollevato parecchie perplessità tra l’opposizione della civica Posocco sindaco.
«Si era gridato allo scandalo quando il primo cittadino Antonio Miatto aveva dato seguito al nuovo bando per la selezione dell’incarico dell’amministratore unico della Vittorio Veneto Servizi – afferma la consigliere Antonella Caldart -. Un atto dovuto dal sindaco uscente Antonio Miatto, ma che fu letto dalle opposizioni come l’ennesimo sgarbo istituzionale come avevano proclamato a mezzo stampa. Tanto da chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario per “discutere” del malfatto! Un atto dovuto, in verità, visto che una volta approvato il bilancio il sindaco doveva dare seguito alla selezione del nuovo amministratore per il triennio 2024/2027. Il sindaco decise, come è palese, di non nominare il nuovo amministratore lasciando il compito al suo successore».
L’avviso pubblico con scadenza 24 maggio ha sortito dei candidati. Ma tutti dello stesso genere. «Ad inizio agosto, scopriamo attraverso il sito del comune della riapertura dei termini di presentazione per “nell’ottica di consentire una maggiore partecipazione, una più ampia trasparenza del processo di scelta e di garantire, nel contempo la parità tra uomo e donna”. Il tempo per presentare la candidatura c’era, ma perché riaprirlo? Non c’erano abbastanza candidati? - si chiede Caldart - Oppure i candidati che si sono presentati non sono idonei? Nascondersi dietro la parità di genere, mi pare una forzatura. Anche perché si parla di amministratore unico non di cda, in cui tale condizione potrebbe sussistere. Esigue candidature… si legge, ma non erano 5? È tirata per i capelli la riapertura ed è in palese contrasto con quando ci direbbe la normativa in materia. Allora viene da pensare che sia un chiaro segnale per far partecipare qualche candidato in linea con la maggioranza. È chiaro che si tratta di un mandato fiduciario, la cui decisione spetta al sindaco, e su questo non si discute. Sta di fatto però che la famosa trasparenza sembra vacillare. Tanto valeva dire che le persone che si sono presentate non sono in linea con l’attuale amministrazione. Sarebbe stato meglio e più trasparente».
«La riapertura del bando è stata fatta perché a scavalco delle due amministrazioni: ci sembrava giusto procedere in questi termini – replica il sindaco Mirella Balliana -. Poi c’è la questione della componente di genere: l’aveva presa in considerazione anche il sindaco Antonio Miatto per l’avviso di nomina del nuovo cda del Cesana Malanotti. Il nostro intento è quello di riuscire ad avere più disponibilità di professionisti così da ricoprire al meglio questo incarico».