Derivato, "Il Comune ha ragione". In arrivo cinque milioni
Sentenza del tribunale che accoglie la tesi e le richieste dell’Amministrazione comunale
MOGLIANO - Il Tribunale di Milano ha dichiarato la nullità del contratto tra il Comune di Mogliano e Banca Intesa Sanpaolo dal quale ha preso vita cosiddetta la vicenda del derivato, condannando l’Istituto di credito alla restituzione in favore del Comune di 5.418.066 euro oltre gli interessi legali e alle spese di giudizio, pari a quasi 50 mila euro.
La sentenza è stata pubblicata lunedì 4 aprile, come segnala oggi, mercoledì, una nota del comune.
Il sindaco Carola Arena: “La città di Mogliano deve festeggiare per questa sentenza che allontana le nuvole nere che incombevano sui bilanci e sulla situazione finanziaria del Comune, condizionandone tutte le scelte e togliendo risorse importanti alla realizzazione di progetti ed alla fornitura dei servizi.
Questa sentenza indica chiaramente dove stanno le responsabilità della vecchia cattiva gestione del Comune e chi ha commesso le scelte scellerate che lo hanno portato sull’orlo del default.
La nostra amministrazione ha seguito con impegno la vertenza giudiziaria ed esprimo la soddisfazione mia e di tutta la giunta per il suo epilogo”.
E cambiano dunque gli orizzonti.
“Presto vedremo con il nostro legale, l’avvocato Duilio Mannella, di Pescara, come affrontare il percorso che porterà alla fine di questa vicenda. Ma questo è un primo importantissimo successo, dato anche il tenore della sentenza che ha accolto tutte le nostre richieste.
Questa è la dimostrazione che la buona politica produce risultati importanti per i cittadini e che l'azione di chi ha davvero a cuore gli interessi della collettività riesce a fare il bene della collettività” afferma ancora Carola Arena.
Il Comune in sede di rinegoziazione di contratto di mutuo ventennale per 25 milioni e 644mila euro, per ridurre la relativa spesa e senza procedere ad immediati esborsi monetari, aveva stipulato contestualmente il contratto di opzione di tipo collar per ridurre l’oscillazione del tasso di interesse del contratto di mutuo rinegoziato.
Ma la norma consente agli enti pubblici territoriali di rinegoziare il proprio indebitamento solo se portano alla riduzione delle passività totali a carico dell’ente, condizioni che in questo caso non si sono verificate, motivo per il quale il Giudice ha riconosciuto la nullità del contratto.