Gli sprechi degli amministratori vanno puniti con il voto
04-08-2011 - Treviso
Luca De Marco | commenti
Gli sprechi degli amministratori vanno puniti con il voto. Sprecare non deve pagare elettoralmente. E De Mitri si ricordi di quanto era assessore
Che la Provincia di Treviso sia eccessivamente dedita allo spreco di denaro pubblico lo diciamo da parecchi anni. Spesso in assoluta solitudine. L'inchiesta de La Tribuna di Treviso sul costo dei rinfreschi da parte dell'Amministrazione Provinciale dimostra che lo dicevamo a ragion veduta, come del resto non abbiamo mai mancato di documentare.
In questo momento politico dove è forte lo scandalo per i costi della politica, ci sentiamo però di avanzare due semplici considerazioni e richieste:
1. ai cittadini elettori che giustamente si scandalizzano per queste spese, diciamo che poi questo scandalo deve tradursi in prese di posizione e in comportamenti elettorali coerenti. Altrimenti, fino a quando la politica fatta di inaugurazioni con buffet, di cene offerte a man bassa con soldi pubblici, pagherà elettoralmente, sarà difficile che i costumi migliorino. La Provincia di Treviso è diventata il regno degli sprechi nell'era Zaia. Muraro ha la colpa di non aver tagliato nettamente con quello stile amministrativo e di aver seguito l'andazzo, per poi farlo del tutto proprio. E Zaia continua imperterrito nell'utilizzo del denaro pubblico per operazioni di marketing politico e di acquisto di consenso a buon mercato. Da Ministro dell'Agricoltura, il primo atto di Zaia è stato quello di mettere in piedi un costosissimo piano di comunicazione. Obiettivo: far fotografare il ministro con gli stivali in mezzo ai campi, con il bicchiere di vino tra le vigne, organizzare enormi conferenze stampa ad ogni sequestro di cibi da parte dei NAS per esaltare il ruolo del Ministro. In pratica, campagna elettorale personale continua.
E sempre da Ministro dell'Agricoltura, non vent'anni fa ma solo un paio, quando già era chiara la situazione di difficoltà delle casse pubbliche, Zaia si preoccupava di finanziare sagre in provincia di Treviso, dando soldi ai comuni a guida leghista.
Figuriamoci oggi, da capo della Regione (il piano di comunicazione del ministro ha reso bene) se Zaia può mancare di finanziare sagre e sagrette. Tagli al trasporto pubblico, con aumento dei biglietti degli autobus e dei biglietti dei treni, tagli al sociale, tagli alla sanità, tagli alle attività produttive, tagli ai centri di formazione professionale, tagli all'artigianato, e via e via. Quello che non può essere tagliato sono i finanziamenti alle sagre. Vedi da ultimo il contributo al Comune di Paese, ovviamente a guida leghista, dove il Sindaco è già stato beneficiato dalla Regione che lo ha messo a Presidente dell'Ater, e che ora riceve un contributo di 460.000 euro per una serie di manifestazioni, dove ovviamente non mancano festeggiamenti.
Fino a quando questo modo di fare politica renderà elettoralmente, è chiaro che si potrà fare tuttalpiù qualche finta, nei momenti in cui l'opinione pubblica è più sensibile agli sprechi, ma non ci sarà un vero incentivo agli amministratori pubblici a cambiare stile. La sanzione più forte per questi comportamenti è quella che sta in mano agli elettori quando vanno alle urne. Se non la esercitano, poi è chiaro che le cose continueranno come ora. Non si può essere contro gli sprechi e votare Lega, perché le due cose sono in assoluta contraddizione. Lo dimostra anche la patetica vicenda dei ministeri a Monza, a spese dei contribuenti, per il Bossi che vuole portarsi il ministero sotto casa. O ai film che la Lega finanzia con i soldi pubblici per dare voce alla propria ideologia medievale.
Per questo noi crediamo che a un nuovo modello di sviluppo, che abbia il suo centro nel rispetto dell'ambiente e della dignità del lavoro, che assuma un nuovo paradigma di sobrietà e di attenzione all'essenziale che sostituisca una crescita vorace, illimitata e consumista, debba corrispondere anche un nuovo modo di far politica, basato sulla serietà, sulla sobrietà dello stile di vita e nell'utilizzo di risorse pubbliche. E' parte del nostro progetto politico. La sobrietà nell'amministrare deve diventare un elemento di proposta politica, che come tale i cittadini possono approvare o respingere.
2. Molte delle spese per buffet e rinfreschi si riferiscono al settore delle politiche sociali, retto dal clan Sernagiotto che ora è in guerra contro Muraro. Assessore al sociale era Alessio De Mitri, che ha organizzato i convegni che poi terminavano con i lauti rinfreschi. Quell'Alessio De Mitri che ora fa il cascato dalle nuvole e pare scoprire adesso come era l'andazzo in Provincia. Le contestazioni che da sinistra muovevamo all'assessorato alle politiche sociali, retto per quasi tutta la consigliatura dall'assessore Barbara Trentin e poi da De Mitri, era quello di essere un convegnificio. Un sacco di convegni, tutti con il rinfresco finale o con il coffee breack, ma poco di politiche concrete. E sull'organizzazione dei convegni e sui rinfreschi, non c'è dubbio che la responsabilità sia degli assessori.
E allora, invitiamo a diffidare dei moralizzatori dell'ultima ora, e di coloro che tirano fuori i dati dei costi della politica solo quando gli fa comodo per disegni politici che poco hanno a che fare con una costante e autentica azione di ridimensionamento dei costi inutili.
Luca De Marco
coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà