Vittorio Veneto comune ciclabile? “Abbiamo pagato per iscriverci, non ci hanno scelto”
La polemica lanciata dal consigliere di Partecipare Vittorio Matteo Saracino
VITTORIO VENETO - Vittorio Veneto comune ciclabile? “Abbiamo pagato per iscriverci, non ci hanno scelto”.
Fa discutere il riconoscimento Fiab presentato nell’ultimo consiglio comunale dall’assessore Giuseppe Costa, che aveva ritirato la bandiera gialla della ciclabilità italiana a Bologna.
E’ il consigliere comunale Matteo Saracino, di Partecipare Vittorio, a far chiarezza sulla questione: “Non mi piace quando si illude la gente facendo credere una cosa che in realtà è diversa, sia nella forma che nella sostanza. E’ diverso essere scelti ed aver pagato per aderire”.
Non si tratta quindi di un premio per le piste ciclabili e la mobilità debole, ma di un riconoscimento avvenuto dopo la partecipazione all’iniziativa: Vittorio Veneto rientra nella fascia dei comuni tra i 20mila e i 50mila abitanti, che prevede una quota di adesione di 650 euro. Vittorio Veneto è entrato così a far parte di un gruppo di 69 comuni che hanno ottenuto il marchio di comune ciclabile, unico nella provincia di Treviso.
“Comunque meglio di niente, ma come sempre non c’è progettualità - continua Saracino - Perché altrimenti avrebbero lanciato anche un progetto per ripristinare il bike sharing, migliorare le liste ciclabili e portare dei progetti per la promozione della bici nelle scuole. E avrebbero messo in sicurezza le strade, sistemando gli attraversamenti pedonali, che da molte parti sono quasi invisibili. Anche i pedoni sono a rischio”.
Vittorio Veneto ha ottenuto il punteggio di due “smile-bike” su un massimo di cinque.