«Non ho ucciso mio figlio»
Dall'Etiopia telefonata alla famiglia dell'imprenditore opitergino Vittorino Viezzer
ODERZO – «Non ho ucciso mio figlio e lo dimostrerò». Telefonata dell’imprenditore opitergino Vittorino Viezzer dall’Etopia, dov’è rinchiuso in carcere con l’accusa di aver ammazzato il figlio Alessandro. Viezzer lavora nel paese africano ormai da molti anni: li gestisce alcune attività agricole.
Vittorino ribadisce la sua innocenza alla figlia Laura: cinque testimoni però non la pensano alla stessa maniera, come riportano stamane Gazzettino e Tribuna. «Non sono stato io – dice l’imprenditore – troveremo gli assassini. Io sto bene».
Il figlio 30emme era stato ucciso il 14 marzo ad Arba Minch, a 500 km da Addis Abeba all’interno dell’azienda agricola avviata dal padre per lui. Alessandro fu ucciso con alcuni colpi di pistola, ma i responsabili non vennero mai trovati.
Cinque persone avrebbero testimoniato davanti a un giudice etiope contro l’imprenditore opitergino. Ma tre testimoni, come ha detto la figlia Laura, si sarebbero contraddetti. Viezzer è in carcere ormai da diversi mesi.