IL 17 MARZO? «IO NON LO FESTEGGIO»
Il sindaco Da Re dice no ai festeggiamenti per il 150° dell'Unità d'Italia, mentre i comitati preparano una serie di iniziative
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Il 17 marzo sarà festa nazionale per commemorare il 150° dell'Unità d'Italia ma il sindaco Gianantonio Da Re, come altri suoi colleghi di partito, è categorico: «io non lo festeggerò».
Il primo cittadino non sa ancora cosa farà quel giovedì, ma una cosa è certa: «non parteciperò ad alcuna cerimonia». E sull'ipotesi di una apertura straordinaria del Museo della Battaglia, così come chiesto dal capogruppo del PdL Giorgio De Bastiani Da Re sembra accogliere affermativamente la richiesta: «Non credo ci siano grossi problemi per aprire il museo, ma bisogna vedere la fattibilità con l'associazione che ne gestisce l'apertura e la chiusura».
In città intanto i comitati si preparano a festeggiare il 17 marzo con una serie di iniziative che a breve saranno rese note. «Con gioia - sottolinea Michele Bastanzetti, vicecoordinatore del CCS - apprendiamo che il Consiglio dei Ministri ha approvato la Festa Nazionale del 17 marzo. Ci auguriamo che l’atteggiamento sabotatorio ed oscurantista dimostrato sino ad ora dalla giunta di Vittorio Veneto nei confronti di questa festa venga finalmente superato. Lo richiede il rispetto verso la sensibilità dei vittoriesi che si sentono orgogliosamente italiani e il rispetto verso la storia della nostra città».
Il comitato ha già realizzato per l'occasione una cartolina con un disegno che richiama sia la festa del 150° sia la città di Vittorio Veneto (cosa ci sia rappresentato è però ancora top-segret) sulla quale sarà possibile apporre l'annullo postale il 17 marzo.
«"L'Italia è una e indivisibile" recita la costituzione e ci auguriamo che ci sia coerenza da parte del signor Da Re che ha giurato due volte fedeltà alla costituzione italiana, da militare e da sindaco» chiosa Bastanzetti.