20 anni e 6 mesi a Dekleva
Questa la pena decisa per l'uomo, accusato di aver ucciso la moglie
TREVISO - Il gup del Tribunale di Venezia ha condannato oggi con rito abbreviato a 20 anni e sei mesi di reclusione Renzo Dekleva, ritenuto responsabile dell'omicidio della moglie Lucia Manca, della soppressione del cadavere e di falso. Lucia Manca, un'impiegata bancaria veneziana, era scomparsa da casa il 7 luglio 2011. Il suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, era stato trovato casualmente il 6 ottobre dello stesso anno, sotto un cavalcavia a Cogollo Del Cengio.
Il giudice Marta Paccagnella ha letto la sentenza dopo quattro ore di camera di consiglio. Nel dispositivo ha accolto appieno la tesi accusatoria del Pm Francesca Crupi (aveva chiesto l'ergastolo per Dekleva) riconoscendo 18 anni di carcere per l'omicidio della donna, due anni per la soppressione del cadavere e sei mesi per falso. Quanto alle parti civili - fratelli e nipoti di Lucia Manca - il giudice ha disposta la provvisionale, immediatamente eseguibile, per un totale di 360 mila euro. I difensori di Dekleva, Pietro Someda e Stefania De Danieli, non hanno commentato la sentenza, riservandosi, una volta letto il dispositivo, di ricorrere in appello. Dekleva ha ascoltato la lettura della sentenza in silenzio, senza mai guardare i parenti della vittima. Questi ultimi hanno sottolineato come siano state rovinate due famiglie "quella di Renzo - hanno detto - e la nostra, solo che a noi Lucia non verrà mai restituita". Per i legali di parte civile si è trattato di una sentenza "corretta ed equilibrata, destinata ad essere confermata in secondo grado".
In silenzio davanti ai magistrati per lungo tempo solo oggi Renzo Dekleva ha deciso di parlare. Nelle dichiarazioni spontanee davanti al Gup, prima che questi entrasse in camera di consiglio, ha detto di non aver "mai toccato" le donne, e di non aver "mai usato violenza mai, mai, mai". "Non solo verso le donne - ha aggiunto -, non ho usato mai la violenza verso nessuno e sfido chiunque a sostenere il contrario". Dekleva si è anche scusato per l'atteggiamento usato durante la prima udienza del processo con rito abbreviato. Mentre la Pm Fracesca Crupi ricostruiva il delitto, quando veniva citato il nome di Lucia più volte l'uomo l'aveva insultata a mezza voce definendo la moglie, tra l'altro "un'usuraia". L'imputato aveva anche insultato un avvocato di parte civile che nel suo intervento lo aveva definito "assassino".