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26 novembre 2024

Treviso

DELITTO MANCA: PARLA L'AMANTE DEL MARITO

Dekleva le aveva confessato il giro nel vicentino. Ora chiede che venga fatta giustizia

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

DELITTO MANCA: PARLA L'AMANTE DEL MARITO

TREVISO – “Ormai quello che sta capitando si commenta da solo: alla fine la mia speranza adesso è solamente che sia fatta giustizia, senza lasciare alcun tipo di dubbio”.

Sono queste le parole con cui P.B., 49enne residente nell'hiterland trevigiano, ex amante di Renzo Dekleva, asserragliata dietro la porta di casa commenta la svolta alle indagini che ha portato in carcere il 54enne informatore scientifico di Marcon con l'accusa di aver ucciso la moglie, Lucia Manca, lo scorso 6 luglio.

“E' proprio in nome di Lucia – ha aggiunto – perché sono sicura che fosse una persona vera, come ritengo di esserlo io: ho raccontato sempre tutto ciò che sapevo per amore della verità, pensando soprattutto a chi non poteva parlare più». E quanto raccontato da P.B. è fondamentale, visto che la donna in quella sera d'estate ha incontrato Dekleva in un locale di Treviso, a quanto pare subito dopo la morte di Lucia e ben prima che il suo cadavere venisse abbandonato sotto il viadotto di Cogollo del Cengio, nel vicentino.

Una scansione temporale, questa, che l'ex amante avrebbe subito confermato anche agli inquirenti. “L'ho incontrato poco dopo le 22 – ha riferito la donna – e l'ho visto spasemà (trafelato, ndr)”. Un aspetto che secondo l'accusa non è altro che l'ennesimo indizio a conferma del fatto che, pochi minuti prima, nella sua casa di Marcon era accaduto qualcosa di grave.

Ma non è tutto. Perché Dekleva, mentre al momento della denuncia della scomparsa della moglie aveva detto ai carabinieri di aver dormito a casa con Lucia quella notte di inizio luglio, il 30 settembre, dopo la scoperta del cadavere, aveva invece confessato a P.B. di non essere rincasato la sera dell'omicidio, dopo aver finito di passare la serata con lei nel capoluogo della Marca, ma di essersi recato nel vicentino. “Renzo mi ha raccontato che quella notte non era rimasto a casa – ha rivelato la donna al Pubblico ministero, Francesco Cupri, come risulta nell'ordinanza d'arresto del gip, Michele Medici – ma che invece era andato verso la sua abitazione a Folgaria”.

A fare cosa? A quanto pare l'uomo avrebbe raccontato a quella che allora era la sua amante di essere andato nottetempo nell'altra sua casa recuperare una macchina fotografica in cui ci sarebbero stati degli scatti di loro baci ed effusioni che avrebbe potuto consentire a Lucia di scoprire il suo tradimento. E a questo punto il mistero sembra sempre meno fitto.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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