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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

320 SCOSSE IN UN MESE CON CENTRO A FADALTO BASSO

Ieri il vertice in municipio: al via il controllo di stabilità delle strutture di interesse pubblico e la realizzazione di un vademecum per la popolazione

| Claudia Borsoi |

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320 SCOSSE IN UN MESE CON CENTRO A FADALTO BASSO

VITTORIO VENETO - Sono 320 le scosse registrate nell'arco di un mese dai sette sismografi posizionati nel Fadalto dal Centro Ricerche Sismologiche di Udine (il primo sismografo mobile era stato installato il 26 gennaio).

Scosse che, per la gran parte delle volte, non sono state avvertite dalla popolazione della Val Lapisina, proprio perchè la loro intensità (magnitudo) media non ha mai superato il 1° grado della scala Richter. Dall'analisi dei dati, la Protezione Civile regionale guidata dall'ingegner Roberto Tonellato è riuscita a individuare la zona in cui il fenomeno si localizza: un'area di circa 1,5 km di diametro sul versante della valle che dà sul Col Visentin e con centro in Fadalto Basso.

Ieri, giovedì 24 febbraio, due i vertici istituzionali sui boati. Il primo a Marghera, il secondo, quello del COC, alle 17 a Vittorio Veneto al quale hanno partecipato, oltre i tecnici della Protezione Civile regionale e gli amministratori di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago, anche i responsabili delle infrastrutture che gravitano sul Fadalto e l'Alpago, ovvero Enel, Autostrade, Ferrovie, Anas, BIM (metano), Sisp (acquedotto), Italgel (Italcementi), ma anche Arpav, Veneto Agricoltura e il Genio Civile.

Questo secondo incontro del Centro Operativo Intercomunale, sempre diretto dall'ingegner Tonellato della Protezione Civile regionale, ha cercato di fare il punto della situazione sulle procedure di monitoraggio attivate da questi enti sulle loro strutture, che a ieri non hanno evidenziato anomalie.

Tonellato ha poi annunciato l'intenzione di coinvolgere i tecnici dell'Arpav che, mediante l'installazione di particolari microfoni direzionali, riuscirebbero a monitorare il fenomeno anche da un punto di vista acustico.

Si è poi deciso di intensificare le indagini e, nell'ambito delle verifiche strutturali, di controllare tutti gli edifici di interesse pubblico, come l'ospedale, così come già anticipato nel primo vertice del COC.

Infine sarà realizzato un vademecum che sarà distribuito ai vittoriesi e agli alpagoti contenente le indicazioni di comportamento da tenere in caso di un evento improvviso, come il terremoto, oltre a una mappa con tutte le aree di raccolta indicate dal piano di protezione civile. I piani comunali di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago saranno coordinati tra loro.

Il quartiere della Val Lapisina chiede al sindaco Da Re un nuovo incontro con la popolazione, questa volta da tenersi in Fadalto. Mercoledì Silvano De Nardi, presidente della circoscrizione, ha protocollato in comune la richiesta e sollecitato  l'amministrazione a fornire delle risposte alle domande, sempre sui boati, presentate lo scorso 10 febbraio.

 

 


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Claudia Borsoi

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