Accoglienza: la piazza risponde
Riscontro positivo all’iniziativa dell’Associazione 12 ponti. La solidarietà ha anche il sostegno di una parrocchia
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO - “Un’Europa che chiude le porte deve essere condannata. Ma condannarla non serve a niente”. La dichiarazione, che non è un sillogismo apodittico ma una contrapposizione semantica, viene da don Ermanno Crestani. E anche se si allarga a un continente echeggia in un comune del Nordest. C’era anche lui, il parroco di Sant’Andrea che qualche tempo fa aveva aperto le porte delle canonica ai migranti, in piazza del Popolo a Vittorio veneto ieri pomeriggio.
La raccolta. L’Associazione 12 ponti aveva organizzato una raccolta di coperte, vestiario e generi di prima necessità per i migranti alle prese con “la seconda accoglienza”: cioè per quei rifugiati che dopo aver ottenuto il permesso di restare in Italia, avendo o no una richiesta di asilo accolta, si trovano nella situazione paradossale di poter stare nel nostro paese, ma di non avere un tetto, una casa, una condizione di vita dignitosa.
E tra le persone che sono accorse alla chiamata alla solidarietà senza confini, senza barriere c’era anche un sacerdote. “Cerchiamo - ha detto don Ermanno - di far qualcosa di buono perché non si spenga la fiaccola dell’altruismo...che altrimenti si resta al buio. Creare una cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza è imperativo, perché il futuro non si presenta semplice.
E in questa fase è importante anche cercare un dialogo con chi non la pensa come noi. E’ importante capire le ragioni di chi si preoccupa della crisi che colpisce tutti. Ora bisogna guardare alle persone, non alle ideologie. Ma non bisogna nemmeno creare illusioni, dopo aver creato ponti”.
La realtà. Oltre le parole di don Ermanno Crestani, raccogliamo quelle di Lorenzo Parrinello, uno degli artefici dell’iniziativa che ieri - in piazza del Popolo - ha registrato una buona partecipazione. “Il vero Comune - ha detto Parrinello - è la piazza, non il simulacro istituzionale nascosto dentro le mura del palazzo municipale.
La piazza ha risposto con generosa sensibilità alla nostra iniziativa, al contrario del comune che finora non ha dato nessun tipo di fattiva disponibilità. Noi ci siamo. Ed è importante vi sia questo passaparola, questo tenersi in contatto. I vittoriesi hanno dimostrato di non voler abituarsi a vedere persone che dormono per strada. Di volere e poter dare aiuto.”