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04 novembre 2024

Conegliano

AD ANTENNACINEMA IL "SANGUE VERDE" DEL CONEGLIANESE BODIAN

Stasera, martedì, secondo appuntamento con la rassegna cinematografica

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AD ANTENNACINEMA IL

CONEGLIANO – Amadou Bodian, 23 anni, senegalese residente a Conegliano, è uno dei sette protagonisti del filmIl Sangue Verde (Italia, 45’, 2010) di Andrea Segre, che Antennacinema presenterà questa sera, martedì 23 novembre, a Conegliano, alle ore 21.15 al cinema Méliès.

Il documentario raccoglie le voci, i volti e le storie dei protagonisti delle manifestazioni di protesta dei braccianti africani avvenute nel gennaio di quest’anno a Rosarno, in Calabria, che hanno portato alla luce le condizioni di degrado e di ingiustizia di migliaia di immigrati in una delle aree d’Italia a più elevata infiltrazione mafiosa.

Amadou è uno di quei “marziani” dal “sangue verde” che raccoglieva arance per 25 euro al giorno, in condizioni spesso disumane. È uno di quei lavoratori che oggi, con la crisi economica, le aziende del Nord rifiutano. Disoccupato da oltre un anno, vive ospite di amici e parenti, spesso dorme all’aperto.

«Dal 2007 al 2009 ho lavorato con contratti a termine tramite un’agenzia interinale di Conegliano. Ho fatto il meccanico, il falegname, l’operaio. Nei mesi in cui l’agenzia mi lasciava a casa, andavo a Rosarno a raccogliere la frutta: tra il 2008 e il 2010 sono sceso quattro volte per tre mesi ciascuna - racconta -. Adesso è da un anno che non ho più lavoro, l’agenzia interinale mi dice che devono dare lavoro prima agli italiani. Questo non è giusto. Ho il permesso di soggiorno, che mi scade nel 2012. Sto cercando lavoro anche a Brescia».

Ad Andrea Segre, Amadou ha raccontato tutte le cose che ha visto e vissuto a Rosarno. «Ci ha presentati Gabriella, un’operatrice della Caritas che ci accompagnava a prendere l’acqua. Dovevamo andare a prenderla con i bidoni a circa due chilometri di distanza da dove abitavamo, cioè due alloggi dove stavamo in 35 persone – continua il senegalese -. Io ero uno dei pochi che aveva i documenti e che sapeva qualche parola di italiano. Ho partecipato anch’io alla protesta, anche se inizialmente non volevo e avevo consigliato ai miei compagni di aspettare. Sono in Italia per lavorare e per rispettare le regole».

Ma il lavoro oggi scarseggia, e i primi a farne le spese sono gli immigrati, sfruttati nelle piantagioni del Sud, messi da parte dalle aziende del Nord, fino a ieri bisognose di manodopera. Il film, prodotto dalla ZaLab di Segre in collaborazione con la veneta JoleFilm di Francesco Bonsembiante e la Aeternam Films di Francesca Feder, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la qualifica di Film d'Essai dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per il Cinema.

Alla proiezione di Il sangue verde Amadou Bodian sarà presente per riflettere, assieme all’imprenditore Pierluigi Maschietto, presidente di Artigianato Trevigiano, sulla condizione degli immigrati in Italia, di quelli impiegati quali braccianti nella piana di Rosarno come di quelli che fanno, o facevano, gli operai nelle aziende del Veneto.

 



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