Allarme derivati: «Il comune rischia il default»
«Dal 2016, con le prospettive attuali, saremo costretti a pagare molto di più dei 10 milioni previsti»
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – «Il valore attuale dell’operazione è di meno 7.624.000 euro. Se dal 2005 al 2015 il comune incasserà con i derivati sei milioni di euro, dal 2016, con le prospettive attuali, saremo costretti a pagare molto di più dei 10 milioni previsti. E così rischiamo il default finanziario del nostro comune».
L’allarme è stato lanciato dal consigliere Giorgio De Bastiani (PdL in foto) ieri sera, martedì, in occasione del consiglio comunale.
“Mi sento preso in giro da questa risposta
”
L’operazione derivati è quella che il comune di Vittorio Veneto ha chiuso nel 2005 con la Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, istituto al quale Giorgio De Bastiani ha chiesto, per tramite del comune, di conoscere il valore “mark-to-market” attuale e quello alla data di stipula del contratto, «dati che nessuno ha mai preso in considerazione» ammette.
E dalla banca è arrivato un documento: «Mi sento preso in giro da questa risposta - ammette De Bastiani -. Da legge, perché ci sia regolarità nella stipula del contratto, il dato iniziale deve essere in pareggio o in positività. Se fosse stato in pareggio o positivo l’avrebbero scritto, e invece scrivono che al momento non dispongono del dato richiesto, che è riferito al 2005 – precisa De Bastiani -. Se l’avessero scritto sapevano che erano dalla parte del giusto. E invece, in questo caso, è legittimo avanzare dei sospetti. E se il dato fosse stato negativo potremmo chiedere l’annullamento del contratto» ha proposto il consigliere ieri sera in aula, trovando però il parere contrario sia del segretario comunale che dell’assessore al bilancio.
«Molti comuni, si veda il caso di Alessandria, in questi anni hanno fatto causa o patteggiato per chiudere questi patti – ricorda il consigliere -. Quello che chiedo è che, insieme, si possa trovare una soluzione e non nascondere la testa sotto alla sabbia. L’operazione è stata fatta in buona fede, ma ora con un simile andamento del prodotto ci potremmo trovare di fronte a un problema ben più grande, quando, dal 2016, il comune inizierà a pagare. Potrebbe succederci come il comune di Alessandria di essere commissariati. Le cose non sono come le descrive l’amministrazione, cioè tranquilla: l’allarme è alto» chiude De Bastiani.