Treviso - Dopo la lettera del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ora anche il presidente del senato, Renato Schifani, ha scritto a Paolo Ravasin (in foto), che circa un mese fa aveva inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato e al Presidente della Camera un suo video messaggio per chiedere alle istituzioni un testamento biologico, ovvero una legge laica e liberale, per vivere e morire con dignità. Il presidente della cellula trevigiana dell’associazione Luca Coscioni è malato di Sclerosi laterale amiotrofica ed è totalmente immobilizzato nel suo letto presso la casa di riposo Villa delle Magnolie. Ecco cosa scrive la seconda carica dello Stato.

“Nel considerare attentamente i Suoi convincimenti circa la natura dell'alimentazione e idratazione artificiali in rapporto alla volontà del paziente e alla luce dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione, ho preso atto del rammarico da Lei espresso circa i contenuti del testo approvato il 26 marzo scorso dall'Assemblea del Senato, concernente "Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento". Come Ella avrà certamente seguito, il dibattito al Senato, ampio e articolato per l'estrema delicatezza dei temi trattati che hanno coinvolto la sensibilità di tutti i partecipanti, ha visto il frequente ricorso al voto segreto a garanzia della libertà di coscienza.

Ora il disegno di legge si trova all'attenzione della Camera dei deputati. In attesa di ulteriori sviluppi dell'iter parlamentare, ho tuttavia ritenuto opportuno inviare copia della Sua lettera al Presidente della 12a Commissione permanente (Sanità), sentaore Antonio Tomassini” Ora l’auspicio di Raffaele Ferraro, candidato nella circoscrizione nord orientale al Parlamento Europeo per la Lista Bonino-Pannella e da anni al fianco di Paolo Ravasin nell’assistenza e nella lotta politica per una legge che consenta di intervenire fattivamente in favore dei malati terminali, è che giunga una risposta concreta anche dalla Presidenza della Camera dei Deputati: "A seguito delle risposte pervenute da parte delle prime due cariche dello Stato al videomessaggio di Paolo Ravasin in ordine al ddl Calabrò in materia di testamento biologico, auspico che anche la terza carica dello Stato, Gianfranco Fini, voglia intervenire pubblicamente e dare il proprio contributo per un dialogo aperto su temi di questa levatura".