BUONA DOMENICA "Niente sesso, siamo inglesi"
Dall'affare Profumo, al principe Andrea fino al deputato appena scoperto durante una seduta a Westminster a guardare video porno dal cellulare: brutta bestia il sesso per gli inglesi
TREVISO - “Niente sesso, siamo inglesi” era intitolata una commedia, che fu poi anche una pellicola, degli anni Settanta. Non una delle nomee più azzeccate per i sudditi del Regno Unito. Che con il sesso qualche problemino irrisolto continuano ad averlo. E da tempo. L’ultimo a inanellarsi è il caso venuto allo scoperto nei giorni scorsi e con protagonista un deputato conservatore di Westminster. Il quale, nel bel mezzo di una seduta parlamentare, non aveva evidentemente di meglio da fare - o forse sarà stato per noia, vai a capirli questi inglesi - sta di fatto che si è “gustato” una serie di video porno in streaming e direttamente dal suo telefonino.
Incurante dei colleghi che gli sedevano accanto, tra i quali una sottosegretaria del Governo che poi lo ha denunciato pubblicamente in una riunione delle deputate del partito conservatore. “Sul caso è stata aperta una inchiesta parlamentare indipendente e il reprobo, una volta individuato, rischia la fine della sua carriera politica. Ma questa è solo la punta dell’iceberg: perché alla suddetta riunione delle deputate conservatrici è come se si fossero rotti gli argini e le onorevoli hanno fatto a gara, sotto lo sguardo allibito del capogruppo che era lì presente, a condividere racconti di comportamenti allusivi e inaccettabili, quando non molesti. Una ha riferito che, una volta che era vestita con una gonna di pelle al ginocchio, è stata apostrofata da un deputato con «bel vestito: che fai come lavoro di giorno?». Mentre un altro onorevole ha chiamato le colleghe a votare con un «andiamo, ragazze!». L’ex premier Theresa May, che era presente, ascoltava in silenzio con «una faccia che sprizzava fulmini», hanno raccontato ai giornali” (“Corriere della sera”, 29/4).
Persino il premier Johnson - che magari, con una faccia così, di primo acchito, uno potrebbe anche pensare che… - in realtà è arrivato a definire “del tutto inaccettabile” guardare video porno in Parlamento.
“Break the dams”: le dighe sono state rotte nel Regno di Elisabetta. Una mano,anche due (e non solo quelle) ce le ha messe pure suo figlio Andrea, principe decaduto e degradato dopo essere finito alla sbarra per molestie sessuali.
Ma gli Annali della monarchia inglese raccontano di un altro scandalo, scoppiato nel 1963 e che costrinse alle dimissioni l’intero Governo: “l’affare Profumo”, mix erotico-politico con guest star il ministro della guerra, John Profumo, la modella Cristine Keeler e il convitato di pietra la presunta spia al soldo dell’Unione Sovietica, Eugenij Ivanov, della di lei contemporaneamente amante. Alla Camera dei Comuni (quando adusi ancora non si era guardare porno sul telefonino), il ministro smentì sapendo di mentire su una relazione invero bella e consumata. Falsa testimonianza che compromise una intera carriera e mandò a fasi benedire pure il Governo di Harold Macmillian.
Si perde il pelo a Londra, ma non il vizio. Forse, a ragion veduta e alla luce dei fatti, una rivisitazione di certi luoghi comuni non sarebbe poi così tanto peregrina. Magari rivendendo con l’occasione pure qualche titolo: “Troppo sesso, siamo inglesi”.
Buona domenica