Il controverso piano del governo Meloni per trasferire i migranti in Albania è crollato dopo appena una settimana, scatenando una bufera politica senza precedenti. Il tribunale di Roma ha infatti bocciato il trattenimento dei 12 migranti nel centro di Gjader, ordinandone l'immediato rientro in Italia.

La decisione dei giudici, che hanno dovuto applicato una recente sentenza della Corte di Giustizia UE, ha mandato su tutte le furie l'esecutivo. Il ministro Nordio ha definito "abnorme" la sentenza, accusando la magistratura di "esondare dai propri poteri". Parole durissime che hanno scatenato la reazione delle opposizioni, con PD e M5S che ne chiedono le dimissioni.

La premier Meloni non arretra e convoca un Consiglio dei Ministri d'urgenza per lunedì, dove potrebbe varare un decreto legge per aggirare lo stop dei giudici. Già il fatto di dover varare una nuova legge per portare i migranti in Albania dà ragione ai giudici. Le attuali leggi non lo consentono. E così l'operazione Albania, costata finora oltre 900 milioni, rischia di trasformarsi in un clamoroso flop.

I primi 16 migranti sono già rientrati a Bari. 4 sono dovuti rimpatriare immediatamente 12 dopo pochi giorni su una motovedetta della Guardia Costiera. Secondo fonti del Cara, apparivano "impauriti e sotto choc". Ora avranno 14 giorni per impugnare il diniego della richiesta d'asilo. Lo scontro istituzionale è durissimo. Salvini tuona: "I magistrati che sbagliano paghino". L'ANM replica: "Abbiamo solo applicato le norme dell'Unione Eurpea". Il Quirinale osserva con attenzione, mentre l'opposizione accusa il governo di "calpestare la Costituzione".

Il caso Albania rischia di trasformarsi in un boomerang per Meloni, mettendo a nudo i limiti della sua strategia sui migranti. La partita è appena iniziata, ma il governo appare già in forte difficoltà.

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