Cara ministra Kyenge
Il gruppo di scrittori per ragazzi Writers with Children esprime solidarietà e stima alla ministra
| Emanuela Da Ros |
A Natale l’abbiamo vista servire i pasti in un centro di accoglienza per profughi, con il grembiulone azzurro, i guanti di gomma e la cuffietta in testa. A Natale l’abbiamo anche vista essere oggetto di critiche sul suo operato governativo, di pettegolezzi relativi alla sua vita familiare, di scherno (barbarica forma di offesa, che sembra essere tipica della politica Made in Italy).
Cécile Kyenge, la ministra dell’Integrazione, tra attacchi personali e problemi drammatici da affrontare (le proteste nei Cie, i 17 superstiti del tragico naufragio di Lampedusa ancora bloccati nell’isola…) ha però reagito con il consueto equilibrio. E, in occasione delle feste, ha inoltrato un unico “cinguettio”: un tweet nel quale ha scritto: "2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano!"
Tweet al quale il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha risposto con la “sua” classe, dicendo – più o meno – che il 2014 sarà l’ultimo anno della “chiacchierona ministra Kyenge” e che “per gli stranieri, in Italia non c’è più posto”. Mentre gli attacchi alla ministra restano acerbi pure sotto il vischio, un gruppo di autori di libri per ragazzi, che si chiama Writers with Children e che sostiene il diritto di cittadinanza dei bambini figli di stranieri nati in Italia, ha sentito il dovere di esprimere a Cècile Kyenge stima e solidarietà.
Ecco il testo della lettera.
Al ministro dell’integrazione Cécile Kyenge
Gent.ma Ministra, siamo un gruppo di autori di libri per ragazzi, che si chiama Writers with Children e che sostiene il diritto di cittadinanza dei bambini figli di stranieri nati in Italia. All’inizio del suo mandato le inviammo una lettera in cui le esprimevamo fiducia e solidarietà perché ci dichiaravamo convinti che lei rappresentasse una effettiva speranza di attuazione dello “jus soli” in Italia. Scrivevamo infatti : “Crediamo che abbia accettato l'importante incarico di Ministro per l'integrazione non per rappresentare il simbolo di una vaga volontà di rinnovamento della politica italiana sull'immigrazione, ma per essere un deciso e concreto punto di riferimento e di realizzazione di quei principi di civiltà che fino ad oggi non hanno trovato risposte adeguate nel nostro paese”.
Continuiamo a nutrire questa speranza e ci auguriamo che lei superi questo momento in cui i suoi detrattori, non paghi delle ingiurie volgari di cui l’hanno fatta bersaglio, ora si affannano a imputarle colpe e responsabilità che non le competono, colpendo alla cieca lei per affossare ogni tentativo di far uscire il nostro paese dalla barbarie in cui sta precipitando.
Ci auguriamo che chi le ha assegnato il significativo incarico di Ministro per l’integrazione alzi la voce per difenderla da questi attacchi pretestuosi e le offra un effettivo sostegno per la realizzazione di quelle riforme che anche alla luce degli ultimi eventi a Lampedusa e nei centri di raccolta, non possono più essere rimandate.
Nel confermarle la nostra fiducia e la nostra solidarietà le inviamo molti affettuosi saluti.
Il gruppo Writers with Children