In centinaia all’Ubik di Castelfranco per ribadire i valori dell’antifascismo
Da Fior, Vannacci tergiversa sull’ipotesi di candidarsi alle europee con la Lega
CASTELFRANCO VENETO – Serata vivace quella di ieri a Castelfranco Veneto. All’hotel Fior i generale Vannacci ha presentato il suo libro ad un incontro che si è svolto come da copione con una buona presenza – tutti occupati i 250 posti della sala - e domande sulle quale ha abilmente dribblato, in primis l’ipotesi di candidarsi alle elezioni europee con la Lega. Viceversa, dentro le mura del castello le cose sono andate in maniera inaspettata con centinaia di persone – secondo le stime erano almeno 400 - che hanno risposto all’invito della libreria Ubik di dire la loro davanti a un microfono, per ribadire i valori dell’antifascismo.
“Spero, prometto e giuro di non dimenticare mai il nove gennaio duemilaventiquattro. Perché tutte queste idee, storie e voci diverse sono il futuro infinito che neanche sapevo più di meritare”: scrive oggi nei social Clara Abatangelo titolare della libreria. A aderire all’iniziativa “Anca no. Quarti d’ora d’aria in cui puoi dire le cose che pensi” molte sezioni dell’ANPI da quella di Castelfranco a quella di Padova, ma anche di Camposampiero e di Limena. Se dal generale spiccava la presenza dei politici locali di Lega e FdI all’Ubik si sono visti esponenti del Pd e dei Verdi ma soprattutto tanti cittadini e appartenenti all’associazionismo.
Foto: Clara Abatangelo, titolare della libreria Ubik (sopra)
Tanti gli interventi in libreria dove le persone si sono succedute al microfono fino a tardi: “L'antifascismo, la democrazia la libertà, dovrebbero essere come l'aria e l'acqua. Se mancano sto male, e posso, anzi devo avere il diritto di riaffermarlo quando e come voglio! Ogni giorno! – ha detto Alessandro Dal Corso -. Ci sono persone che invece vorrebbero che stessimo zitti, che ci vergognassimo per voler affermare dei diritti costituzionali e sacrosanti! Questo non è più accettabile, non devo chiedere il permesso a nessun per affermare e raccontare che quello che siamo, la democrazia che permette a tutti di esprimersi, deriva dal sacrificio di persone che hanno combattuto il nazifascismo ed hanno sancito quei diritti nella nostra Costituzione”.
Vannacci invece ha toccato temi quali il femminicidio rigettandone la matrice patriarcale poiché si è detto persuaso che sia un crimine da attribuire a uomini deboli, forse ritenendo il patriarcato un fenomeno rappresentativo della virilità. “Desidero esprimere la mia gratitudine a ognuno di voi per aver reso speciale la presentazione del mio libro a Castelfranco Veneto – posta oggi sui social -. La vostra presenza ha reso questo momento ancora più significativo e indimenticabile”. Ma se il generale era giunto in città per il suo libro di fatto a destare l’interesse di pubblico e giornalisti sono state le aspettative in ambito elettorale, dato il recente auspicio di Salvini ad averlo in lista per le europee. Ma nessun impegno in tal senso è stato annunciato.
Foto: pubblico intervenuto da Vannacci (sopra) - Folla davanti alla libreria Ubik (sotto)
Contrariamente a quanti hanno ventilato nei giorni scorsi possibili scontri, la città non era affatto blindata dalla forze dell’ordine, certo dal generale si è notata la presenza dei miliari ma caratterizzata dalla discrezione. Viceversa, in libreria tutto è avvenuto all’insegna della spontaneità e senza che fosse necessario alcun servizio d’ordine. Castelfranco ha quindi superato indenne e con grande civiltà i due eventi ideologicamente agli antipodi e l’unica circostanza inaspettata - anche in virtù dell’estemporaneità - è stata la grande affluenza al presidio dentro le mura del castello, che in vero ha lasciato di stucco pure gli organizzatori.
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