27 dicembre 2024
E’ di pochi giorni fa la notizia del rapimento di 13 osservatori militari dell’OSCE da parte delle forze “separatiste” filo russe. Sembra che la delegazione fosse comandata da militari tedeschi, cittadini di un paese che ha forti interessi storici ed economici in Ucraina. Sarebbe come in un momento di tensione tra Austria e Italia per l’Alto Adige, una commissione capitanata da un militare tedesco fosse mandata a valutare le tensioni tra le minoranze. In questo caso la minoranza italiana e il Governo italiano si sentirebbero poco tutelati. Direi quindi che la scelta non è stata felice, meglio sarebbe stato che gli osservatori fossero di altri paesi meno coinvolti nel puzzle ucraino.
Ma è sempre opportuno ricordare quanto avvenne nel Kosovo. Parlare del Kosovo è importante perché ha aperto il vaso di Pandora a situazioni prive di controllo come quella attuale in Ucraina. L’intervento della NATO in quel caso fu valutato negativamente da esperti di diritto internazionale come ad esempio Antonio Papisca, docente all’università di Padova, su Avvenire del 25 marzo 1999: "Siamo nell'illegalità dal punto di vista del diritto internazionale … che ha fondamento nella Carta delle Nazioni Unite". Ma se allora si è calpestato il diritto, introducendo una consuetudine nuova e nuove norme di comportamento, a me sembra assai ipocrita criticare lo stesso comportamento a parti invertite, solo perché non è nell’interesse degli Stati Uniti?
Ma torniamo agli osservatori. Anche nel Kossovo gli osservatori militari OSCE avevano avuto un ruolo discutibile (soprattutto gli americani e i britannici). La Svizzera aveva un ruolo importante nel Kossovo grazie ala presenza del magistrato svizzero Carla Del Ponte e di conseguenza la problematica era spesso analizzata dalla stampa. In un’intervista ad alcuni osservatori OSCE apparsa sul quotidiano svizzero “Il giornale del popolo” veniva riportato l’accusa di Pascal Neuffer, osservatore svizzero, al vertice anglo-americano dell’OSCE “di aver smaccatamente favorito l'UCK e soprattutto di aver omesso il passaggio di informazioni che avrebbe evitato l'uccisione di 36 guerriglieri indipendentisti, intercettati dalla polizia serba mentre introducevano illegalmente armi dall'Albania”. Successivamente sullo stesso giornale svizzero, la giornalista svizzera Sarah D’Adda si concentrava sul’ambiguità e sulla discriminazione nei confronti degli osservatori o verificatori definibili come filo serbi solo per il fatto di riportare valutazioni critiche nei confronti di una formazione terroristica come l’UCK. La stessa giornalista chiamava poi in causa gli osservatori italiani e stimolava una loro riflessione.
La sfida venne raccolta dalla Rivista Limes che pubblicò l’intervento di Ulisse, pseudonimo usato da un osservatore italiano dell’OSCE, che accusava i militari anglo americani di utilizzare la copertura dell’OSCE per operazioni di spionaggio. Lo stesso Limes organizzò poi una tavola rotonda a cui partecipano militari e civili di nazioni non anglo-sassoni tra cui alcuni militari italiani coperti da uno pseudonimo.
Uno di loro, Miles, ricordando la cacciata degli osservatori OSCE, una volta ultimata la mappatura di tutti i bersagli di interesse disse che: “La "fuga" dei verificatori è stata ordinata da una forza estranea, che ha deciso l'inutilità della missione e proposto come alternativa il bombardamento della Serbia, additata quale responsabile della situazione contingente. I serbi, … hanno pensato di essere stati ingiustamente attaccati per colpa degli albanesi che, non contenti di aver invaso il Kosovo, si erano poi alleati con gli americani per sottrarlo definitivamente alla nuova Federazione jugoslava”. Il ruolo dell’OSCE nella circostanza non fu da arbitro ma da giocatore a favore di uno dei due contendenti. Poiché la memoria è ciò che non difetta ai russi, è chiaro che la presenza di osservatori OSCE sia stata vista con una certa dose di sospetto, da cui la reazione sicuramente al di sopra delle righe.
Gli ultimi avvenimenti ci inducono ad alcune considerazioni. La prima che l’autorevolezza di una organizzazione internazionale risiede nella sua integrità e correttezza.
Secondariamente che le scelte su chi deve partecipare o comandare le missioni devono essere ben ponderate soprattutto quando sono a rischio elementi così sensibili come le nazionalità.
La terza che, a differenza di quanto detto dagli ateniesi nei confronti dei loro avversari Medi prima della distruzione della loro città ovvero che ogni “valutazione fondata sul diritto si pratica, nel ragionare umano, solo quando si è su una base di parità, mentre se vi è disparità di forze, i più forti esigono quanto è possibile e i più deboli approvano”, negli affari internazionali ogni individuo o stato ha pari dignità e se uno dei due ottiene il suo scopo con la forza, senza alcun diritto a suo sostegno, beh credo sia necessario accusarlo di crimini contro l’umanità. Le regole del gioco devono essere chiare a tutti. O si rispettano sempre o non si rispettano mai, è ora di finirla di dividere il mondo in cattivi e in buoni. Sono tutti cattivi o tutti buoni a seconda delle motivazioni giuridiche a loro sostegno e in funzione del loro comportamento più o meno rispettoso delle regole.
Detto questo ci auguriamo che gli osservatori militari possano tornare presto alle loro normali attività. Essi sono soldati, sapevano bene il rischio che correvano, saranno trattati correttamente e liberati quando la situazione attuale si dovesse chiarire in senso positivo. Felix
Felix Tabarly
Ufficiale di Marina, esperto di storia navale, strategia, relazioni internazionali e comunicazione, materie che ha insegnato presso l'Istituto di studi militari marittimi. Scrive per riviste specializzate ed effettua conferenze a livello nazionale e internazionale su tematiche legate alla cultura marittima.
Animali
Viaggi ed eventi
Persone
Altro
Caro lettore,
il nostro giornale vive soprattutto grazie agli inserzionisti. Disattivando il sistema di blocco della pubblicità, favorisci tutte le nostre attività: ti basta un click per darci un grande aiuto.
Grazie!
Michele Bastanzetti
28/04/2014 - 7:25
GLI INCAPPUCCIATI
Il paragone coi fatti del Kosovo fatto dal ns. marinaio filozarista c’entra come i cavoli a merenda. In Crimea e Ucraina est nessuno minacciava le minoranze russe; nei Balcani la NATO intervenì perché lì si stavano praticando sistematici genocidi. Al Marinaio Tabarly (anche lui anonimo ben incappucciato!) i genocidi piacciono?
segnala commento inopportuno
Politicamente Scorretto
28/04/2014 - 11:46
Faccio un commento non attinente
Secondo me si è giocato pure il blog. Riceverà la bannazione eterna su OT!!
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
28/04/2014 - 11:56
MARIO COME BRUNO
PS: però spero che, dopo una buona razione di olio di ricino, lo ripeschino. E' una mente stimolante!
segnala commento inopportuno
Politicamente Scorretto
28/04/2014 - 12:25
Concordo!
segnala commento inopportuno
Mario Marangon
28/04/2014 - 19:15
Oplà! Rieccomi!
Vedere il mio nome sul giornale non mi esalta come quando avevo 30 anni e mostravo gli articoli con la mia firma al malcapitato ospite. Tuttavia, su OT stavo diventando un "tuttologo" che scriveva di SLA e Papi passando per gli appalti pubblici. Una limatina al mio Ego e al mio narcisismo non può che farmi bene.
Nel frattempo, voi due, fate i bravi :-)
segnala commento inopportuno
Michele Bastanzetti
28/04/2014 - 20:08
PRIMADONNA
Su, non far la Primadonna che ne abbiamo già una ed è pure Complottista Doc. Famme 'na carità!
segnala commento inopportuno
Politicamente Scorretto
28/04/2014 - 21:39
IL TUTTOLOGO
Io penso che una forza soprannaturale divina sia intervenuta e lo abbia riportato sulla retta via oppure ha ricevuto una telefonata da Roma di un signore vestito di bianco.
30 Ave Maria e 50 Padre Nostro in ginocchio sopra i ceci e vedrà che si sentirà subito meglio.
Alla prossima
segnala commento inopportuno
francescocecchini
20/08/2014 - 19:16
Nulla di nuovo!
segnala commento inopportuno
francescocecchini
03/09/2014 - 8:48
BASTANZETTI ACCUSA!
Michele Bastanzetti
03/09/2014 - 7:19
LA BARBARIE TRA DI NOI
I fondamentalisti dell’Isis hanno sgozzato un altro giornalista. Pura,spregevole barbarie. E ciò che lascia vieppiù attoniti è che persino tra di noi, persino in questo blog ci sia gente che fiancheggia questa barbarie.
segnala commento inopportuno