CONTRIBUTI PER CHI HA DIFESO LA DEMOCRAZIA. L'ANPI PERO' NE E' ESCLUSA
Lorenzoni: "Forse non facciamo comodo"
| Laura Tuveri |
Treviso - La regione del Veneto sostiene, stanziando un contributo di 200 mila euro, le associazioni combattentistiche, d’Arma e delle Forze dell’Ordine, ma nessun contributo giunge ai vari comitati dell’ Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia. “Vorrà dire forse non facciamo comodo alla Regione”. E’ il commento laconico di Umberto Lorenzoni, presidente del comitato provinciale dell’Anpi. “Forse Galan – prosegue il partigiano – non si ricorda che dal ’43 al ’45 la guerra l’hanno combattuta in Italia i partigiani e in Germania gli ex-internati. Noi dalla Regione non abbiamo mai ricevuto nulla. Abbiamo chiesto un contributo per il monumento sul Consiglio, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto nulla”.
In provincia di Treviso sono giunti 37 mila euro che sono stai destinati al gruppo alpini di Borso del Grappa, all’associazione nazionale artiglieri Carbonera, all’associazione nazionale alpini Pieve di Soligo, all’associazione nazionale del fante Treviso, all’associazione nazionale artiglieri Sinistra Piave e all’associazione nazionale alpini Vittorio Veneto, associazioni che sono certamente impegnate sul territorio nel mantenere viva la memoria storica. Sull’iniziativa, abbiamo raccolto anche il parere di Amerigo Manesso, direttore dell'Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana. L’Istresco è un autorevole istituto privato di ricerche storiche. Manesso ritiene che non sia giusto dare contributi a un’associazione perché ha un determinato nome, ma ritiene sia più opportuno sostenere dei progetti specifici. “Ritengo sia passato il tempo di erogare contributi a pioggia a categorie che rientrano in una determinata tipologia. Se fossi la Regione promuoverei la conoscenza storica e l’approfondimento di determinate tematiche e chiederei alle varie associazioni di inoltrare dei progetti che verrebbero finanziati a ragion veduta, giusto per aver la certezza dei risultati che queste ricerche portano, altrimenti se è solo per contribuire al funzionamento delle associazioni stesse, a me sembra siano risorse sprecate”
Intanto Umberto Lorenzoni domani, venerdì 31 gennaio, sarà uno dei relatori del convegno su «Razzismo ieri ed oggi», in occasione della Giorno della Memoria. E’ in programma alla chiesetta di S. Croce, nel complesso di San Leonardo. Il convegno è promosso dal comitato regionale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, e sarà coordinato dal direttore della Tribuna di Treviso, Sandro Moser. Altri relatori sono il presidente veneto Anpi Franco Bassetto, Lia Finzi e Roberto Bossi della comunità ebraica di Venezia, il presidente dell’Istituto storico di Padova Giuliano Lenci, Marco Borghi (istituto storico di Venezia) e Kamel Layachi (consulta islamica provincia di Treviso). Lorenzoni sottolinea che nel Giorno della Memoria non si deve pensare solo alla Shoah, ma devono essere colti i segnali che arrivano da tutta Italia. Si deve, in pratica, anche parlare di razzismo che dilaga in tutto il Paese, in special modo qui da noi.
L.T.
In foto Umberto Lorenzoni