CRISI NELLA MARCA: “RISCRIVIAMO IL PATTO STRATEGICO"
Record Cigs, oltre + 2 mila per cento in dodici mesi
| Laura Tuveri |
Treviso - La crisi nella Marca si accentua e Antonio Confortin lancia una proposta. I dati sulla cassa integrazione segnano un nuovo balzo in avanti, +409% in un anno. "Serve dare il via ad una fase costituente per riscrivere il Patto Strategico con le istituzioni e i datori di lavoro su un nuovo modello di economia e occupazione territoriale".
Lo propone Antonio Confortin, segretario generale della Uil provinciale di Treviso. Il sindacalista "mette in luce come la situazione del sistema produttivo locale stia degenerando ad un ritmo preoccupante, senza precedenti nella storia recente dell'economia locale".
Dai dati diffusi oggi dalla Uil di Treviso emerge, infatti, una progressione geometrica del ricorso alla cassa integrazione, in particolare di quella straordinaria che, nella Marca registra, nel confronto fra marzo 2009 e marzo 1010, un aumento pari al 2.042%, mentre il ricorso alla cassa ordinaria, sempre rispetto ai dodici mesi precedenti, sale dell'86%. Complessivamente si tratta di un balzo pari al 409%.
In numeri assoluti, i lavoratori interessati dalle procedure di cigo e cigs sono 10.916 in più rispetto a marzo 2009 Numeri in aumento anche nel confronto tra febbraio 2010 e marzo 2010, con 3.814 addetti in più in cassa integrazione.
"Si tratta - ha commentato Confortin - di indicazioni che, se sommate al dato sui licenziamenti, quasi tremila unità in tre mesi, scattano una fotografia della nostra economia che non si può definire soltanto preoccupante. Siamo, nei fatti, ad un passo dal fall-out del sistema, con un progressivo impoverimento sia del bacino occupazionale che del numero di imprese.
Di fronte a questa situazione serve un nuovo piano di azione a livello locale per intervenire sia sulla qualità del welfare territoriale che del sistema di sostegno alle imprese, come anche del ruolo propulsivo che le istituzioni locali possono giocare rispetto al piano economico".
Confortin, pertanto, chiede alla Provincia e alla Camera di Commercio di aprire una nuova fase "costituente" per riscrivere, rispetto alle condizioni attuali, il Piano strategico provinciale, che deve occuparsi soprattutto dei nuovi fabbisogni sociali e di riqualificazione professionale di chi è stato espulso dal proprio posto di lavoro. Senza dimenticare però come, parlando di riqualificazione, occorre occuparsi anche delle aziende, che vanno aiutate a recuperare margini di competitività non tagliando il costo del lavoro ma recuperando il valore aggiunto della produzione".
Serve, poi, riaprire il confronto con le associazioni datoriali sulla base di quel documento sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil con gli industriali, definito "Patto per lo sviluppo" perché occorre invece trovare la convergenza su un nuovo modello di fare impresa, occupazione e relazioni industriali".