Delitto e castigo, macabre storie all'ombra della canonica
Delitti efferati. Rapimenti. Stupri. Inganni. In due secoli, tra Serravalle, Ceneda, Orsago, Treviso, Castelfranco sono finiti davanti ai giudici 300 parroci, vescovi e frati. Con accuse tremende
VITTORIO VENETO - Delitti efferati. Rapimenti. Stupri. Inganni. In due secoli, tra Serravalle, Ceneda, Orsago, Treviso, Castelfranco sono finiti davanti ai giudici 300 parroci, vescovi e frati. Con accuse tremende. A raccontare le pagine più buie delle diocesi della Marca trevigiana un giornalista e storico appassionato: Sante Rossetto.
Che ha messo il naso negli archivi. Che portato alla luce storie che fanno inorridire. Ma la sua ricerca, documentatissima, non vuole essere un atto d’accusa tout court contro la Chiesa.
Anche perché la Chiesa, ci fa riflettere don Alessio Magoga, direttore del settimanale L’Azione, ha vissuto e operato, ed è cresciuta soprattutto lontano dai tribunali. E’ cresciuta nelle piazze, negli orfanotrofi, negli ospedali, nei conventi. Tra poveri e ammalati. Tra bambini e ragazzi che avevano bisogno di conoscere l’alfabeto.
Senza voler quindi esprimere giudizio su un passato, che per alcuni aspetti è stato inglorioso, presentiamo – nel Quindicinale in uscita in questi giorni - il lavoro di uno storico e il commento di un sacerdote.