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25 novembre 2024

Treviso

Disagio giovanile, 850 adolescenti trevigiani coinvolti nel progetto delle associazioni di volontariato

“Sconfinamenti”, il progetto di rete per contrastare le povertà educative propone laboratori, percorsi di formazione, attività sportive e dopo scuola

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

progetto SCONFINAMENTI

TREVISO - Già 850 ragazzi coinvolti in laboratori creativi, campi estivi, eventi e incontri, attività sportive e dopo scuola: è il bilancio dei primi mesi di attività di “Sconfinamenti. Uscire dai propri confini per crescere una comunità educante”, progetto di rete che coinvolge 18 partner tra enti pubblici e del Terzo Settore sul tema delle povertà educative, andando dunque ad agire direttamente sul fenomeno del disagio giovanile emergente negli anni post pandemia.

Il progetto si rivolge a ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 17 anni e si realizza nei comuni di Casale sul Sile, Casier, Silea e nei quartieri di San Lazzaro e di San Zeno a Treviso. “Sconfinamenti” ha come capofila Volontarinsieme ODV e come partner AUlss 2 Marca Trevigiana, CSV Belluno Treviso, Veneto Lavoro, i Comuni e gli Istituti Comprensivi di Casale sul Sile, Casier e Silea, l’Istituto comprensivo n. 3 “Felissent” di Treviso, l’istituto professionale “Fabio Besta” di Treviso, e le associazioni APS Sogno Numero 2 Anteas, Federazione Mani Tese ETS, Fondazione Pime Onlus, NATs per… OdV, Servitium Emiliani Onlus e UISP Comitato Territoriale Treviso-Belluno APS.  

A partire dal tema della povertà educativa e della dispersione scolastica, aggravato dall’emergenza sanitaria, “Sconfinamenti” si pone come obiettivo finale la costruzione e il rafforzamento di una comunità educante aperta e inclusiva, capace di attivare tutti i luoghi e le occasioni in cui si crea il rapporto con i giovani: la scuola, la famiglia, lo sport, i quartieri, le associazioni e le istituzioni del territorio. Tutto questo attraverso la valorizzazione delle passioni, degli interessi e delle idee dei ragazzi, affrontando e gestendo insieme a loro anche paure e disagi, nell’ottica di prevenire situazioni a rischio. La programmazione prevede il coinvolgimento di 2.500 adolescenti (320 in situazione di povertà educativa e 150 con bisogni educativi speciali), 500 nuclei familiari e 345 tra insegnanti ed educatori. Nel concreto il progetto si declina in 7 diversi filoni di intervento che, intrecciando tempi e spazi dentro e fuori la scuola e mettendo in rete le diverse realtà del territorio, “sconfinando” di fatto limiti geografici e di competenza, coinvolgano tutta la comunità nel sostenere i ragazzi e le ragazze nella loro crescita individuale e collettiva, con particolare attenzione alle situazioni di vulnerabilità e marginalità.  

“L’educazione dei ragazzi appartiene non solo ai genitori, ma è una responsabilità che va presa in carico da tutta la comunità, affinché diventi un pensiero comune e collettivo – commenta Anna Corò, presidente di Volontarinsieme –. “Sconfinamenti” rappresenta il coronamento della collaborazione tra mondo del volontariato, istituzioni locali, Ulss, Regione Veneto e scuole. La presenza delle associazioni in progetti come questi è fondamentale perché il volontariato è abituato ad ascoltare i bisogni che il territorio esprime e a cercarne risposta”.  

“Un progetto concreto ed efficace quello di “Sconfinamenti”: concreto perché risponde all’obiettivo di creare occasioni multidiscipinari, attraverso molteplici iniziative delle comunità locali, per il coinvolgimento di giovani che vivono in situazioni di povertà educativa; efficace per i risultati raggiunti, che si leggono nei numeri ma anche nei casi di successo già registrati – dichiara il direttore generale del Csv Belluno Treviso Sergio Maset –. Nello specifico l’impegno del Csv Belluno Treviso si evidenzia nei confronti del volontariato attivo, cioè nella promozione di esperienze di cittadinanza attiva di giovani, e nella costruzione delle comunità educanti in cui enti del Terzo settore, enti pubblici, istituti scolastici, realtà del profit lavorano in sinergia per contrastare il disagio giovanile”.

 


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