Emergenza incendi in Sicilia, Musumeci: “Tentiamo di salvare il salvabile”
Continua l’emergenza incendi in Sicilia. Solo ieri la Protezione Civile ha rilevato 43 incendi, soprattutto nelle montagne e colline intorno a Palermo. Chiuso l’aeroporto Falcone-Borsellino e un tratto dell’autostrada A19 Palermo-Catania.
| Nausica Dal Cin |
Decine di roghi circondano Palermo, dalla zona orientale di Monreale fino al promontorio di Capo Gallo, a Mondello e Sferracavallo. Centinaia sono i vigili del fuoco, i forestali, carabinieri, polizia e operatori della Protezione Civile impiegati nell’emergenza, anche con l’intervento di Canadair. Oltre al capoluogo, le località più interessate dagli incendi sono: Partinico, Cinisi, Terrasini, Borgetto, Monreale e Cefalù. Un rogo ha interessato anche il Parco minerario di Floristella-Grottacalda, nel Comune di Enna, dove è intervenuta la Protezione Civile insieme a tre squadre arrivate dalla Lombardia.
Le fiamme, avvicinatesi pericolosamente ai centri abitati, hanno danneggiato decine di abitazioni, mentre migliaia sono le persone evacuate, solo 1500 nella zona di Palermo e provincia, inclusi 20 pazienti della comunità psichiatrica Cristo Pantocratore e 25 boy scout dall'area di ristoro Monte Gradara. Nel corso dell'evacuazione una persona è rimasta ferita mentre a causa di un rogo scoppiato nella zona di San Martino delle Scale i sanitari del 118 non sono riusciti a prestare soccorso a una donna di 88 anni, Rita Gaetana Pillitteri, successivamente deceduta a causa delle precarie condizioni di salute e la febbre alta.
A Palermo la centrale operativa della Protezione Civile istituita per l’emergenza dichiara che la situazione, sebbene difficile, è “in gestione” e che squadre di volontari di altre città siciliane come Agrigento, Caltanissetta e Trapani stanno arrivando per dare il proprio aiuto.
A preoccupare è soprattutto il rogo scoppiato nella quarta vasca della discarica comunale, sulla collina di Bellolampo, che ha fatto scattare l’allerta per il rischio di diossina, e quello nei pressi dell’ospedale Cervello, minacciato dalle fiamme. Per ora è stato evacuato solo il padiglione B dell’ospedale, collocato sotto contrada Inserra, la collina che brucia da ore. L’evacuazione è stata necessaria per tutelare i pazienti e il personale, costretti ad inalare il fumo degli incendi vicini. Grazie all’intervento dei vigili del fuoco le fiamme sono state circoscritte e la situazione per ora sembra essere sotto controllo ma l’invito delle autorità ai cittadini è di non uscire di casa.
Nella notte è stato chiuso l’aeroporto Falcone-Borsellino, a causa delle fiamme propagatesi dalle montagne fino a Punta Raisi, che hanno circondato la zona perimetrale dello scalo. Alle 11 di questa mattina Ges.A.P., la società che gestisce i servizi dello scalo aeroportuale di Palermo, ha comunicato che l’aeroporto è stato riaperto ma solo i voli in partenza sono stati autorizzati, mentre per quelli in arrivo si sta ancora monitorando la situazione viste le forti raffiche di scirocco che soffiano nella zona. Rimane provvisoriamente chiusa invece l’autostrada A19 Palermo-Catania fra Villabate e Palermo, in direzione capoluogo, a causa di un incendio.
Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci a SkyTg24 ha dichiarato: «In questo momento dobbiamo tentare di salvare il salvabile. C'è una coincidenza di elementi che rende la situazione molto complessa. È una delle giornate più difficile dal punto di vista climatico degli ultimi anni. In Sicilia lo scirocco non consente ai velivoli di alzarsi in volo per lo spegnimento degli incendi. Tutto quello che si poteva fare con vigili del fuoco, corpo forestale, protezione civile, è stato fatto. La forza della natura tende a sopraffare quella dell'uomo».
Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani intanto monitora la situazione, ponendo soprattutto attenzione alle condizioni metrologiche che complicano il lavoro degli operatori: le temperature previste per la giornata di oggi superano i 40 gradi mentre ancora consistenti sono le raffiche di vento, che ieri hanno raggiunto i 25 chilometri orari.
Anche Coldiretti Sicilia dichiara la sua preoccupazione per quella che definisce “una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile”, a cui aggiunge che “non è più possibile affrontare la criminalità, condizioni meteorologiche estreme e la destrutturazione del sistema antincendio in questo modo. A ciò si associa un’evidente follia dei piromani che minaccia tutti”. Migliaia sono gli ettari bruciati, le abitazioni danneggiate e le produzioni rovinate se non distrutte: danni da milioni di euro ancora da quantificare con precisione.