EQUITALIA TREVISO SUBISSATA DI TELEFONATE DOPO REPORT
Fiba-Cisl si schiera con i lavoratori, ma chiede di trovare un nuovo modo di ‘fare riscossione’
| Laura Tuveri |
Treviso - A seguito del servizio trasmesso da Report, domenica scorsa, il centralino della sede di Equitalia Treviso in questi giorni è preso d’assalto dai contribuenti che chiedono chiarimenti rispetto alle loro posizioni. Scende in campo la Fiba-Cisl in difesa dei circa 100 lavoratori subissati dalle richieste dei cittadini.
“Questa vicenda non è un caso e rappresenta, a nostro avviso, solo l’ultimo atto di una catena di decisioni prese in tempi e sedi diverse da un management talvolta non all’altezza dei compiti assegnati”. E’ chiara e forte la denuncia che arriva da Massimiliano Paglini, segretario generale Fiba-Cisl Treviso dopo lo scalpore creato dal servizio andato in onda domenica sera su Rai Tre in cui la trasmissione della Gabanelli metteva in evidenza carenze nella gestione di alcune attività di Equitalia, la società per azioni, a totale capitale pubblico incaricata della riscossione nazionale dei tributi.
Nel corso della trasmissione, infatti, si faceva riferimento a probabili irregolarità nelle notifiche. Da qualche giorno, quindi, decine di persone chiamano l’ufficio di Equitalia di Treviso chiedendo spiegazioni ai circa 100 lavoratori impiegati. “Crediamo sia necessario – prosegue Pagini - che, da subito, si faccia chiarezza sulle responsabilità di certe decisioni che non vorremmo finissero per penalizzare i lavoratori minando la solidità delle aziende della riscossione.
Non vogliamo assistere passivamente al tentativo di lasciare i lavoratori ‘in pasto’ ai contribuenti ‘inferociti’ che legittimamente stanno chiedendo spiegazioni di quanto accaduto. D’altro canto noi della Fiba già in passato aveva evidenziato cosa non andava, criticando certe modalità che avevano indotto a scegliere figure chiave aziendali senza alcuna attenzione alle competenze e professionalità locali. E ancora assieme a Fisac e Uilica, avevamo manifestato profonda contrarietà verso certe esternalizzazioni di servizi strategici quali la notifica delle cartelle”.
La richiesta è quindi quella che ai vari livelli si faccia subito chiarezza e si ripristini un quadro più sereno. Il sindacalista si dice preoccupato per i lavoratori che ancora una volta rischiano di pagare scelte fatte sulle loro teste e sulla loro pelle, ma anche per i contribuenti che hanno diritto di essere escussi nel rispetto di tutte le norme stabilite dal legislatore.
“La lotta all’evasione fiscale – chiude Paglini - è sicuramente uno degli aspetti più delicati e strategici per uno sviluppo più equo e per una perequazione sociale reale, ma va attuata nel rispetto delle norme e secondo principi di sostenibilità. Proponiamo che fin da subito si apra un tavolo di incontro e confronto che coinvolga la politica, le istituzioni, gli uffici finanziari e le parti sociali affinché si possa trovare un nuovo modo di ‘fare riscossione’ anche a Treviso”.