02 dicembre 2024
- Tags: obesità infantile, stile di vita, televisione, zucchero, emotional eating
http://www.the-athenaeum.org/art/full.php?ID=22884#
Quando vedo un bambino in sovrappeso quello che noto è che almeno uno dei genitori ha lo stesso problema. Genetica? Non solo.
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La genetica carica la pistola, ma è l'ambiente a premere il grilletto.
Abitudini alimentari scorrette, stato socio-economico, sedentarietà e cibo utilizzato come nutrimento per le emozioni sono i principali aspetti da prendere in considerazione. Nell'intera famiglia. Perchè non si cura un bambino obeso, ma l'intero sistema familiare.
Qui spesso viene il difficile, perchè sfortuna vuole che il più delle volte abbia un fratello magro che "può mangiare quello che vuole e non ingrassa".
Ai genitori chiedo, chi ha la priorità? E poi, farà bene al fratello magro ingurgitare merendine, patatine, caramelle come niente fosse?
Il semplice fatto che ciò che viene mangiato non determini variazioni del peso corporeo non significa che non influenzi in alcuno modo la salute a medio e lungo termine di una persona.
Non fatevi ingannare dal fatto che è magro, anche per lui la priorità è nutrirsi correttamente. Per cui via alla pulizia della dispensa e del frigorifero:
1. Evitiamo di comprare cibi facili da scartare e mangiare, meglio avere gli ingredienti e fare insieme una buona torta, un panfrutto, dei biscotti...
2. Solo acqua in tavola, le bibite (trovate un pregio nutrizionale e ve le concedo) solo nelle occasioni; non sottostimate il potere dannoso dello zucchero assunto con aranciate, cole e succhi zuccherati
3. Televisione spenta, sento di bambini che saltano la colazione, ma guardano i cartoni animati. Limitare la visione dei video (TV, PC, videogiochi...) porta subito i primi progressi: dovranno inventarsi attività alternative che presuppongono inevitabilmente più movimento. E vale anche per i genitori, mentre si pranza la televisione deve restare spenta, di telegiornali ce ne sono a tutte le ore...
4. Il cibo non è premio nè punizione: "se fai i compiti ti prendo un gelato", "se non mangi le verdure, niente parco giochi", "hai preso un brutto voto? ci facciamo una cioccolata calda"... attenzione, gli stiamo insegnando ad usare il cibo come tampone per le emozioni, come ricompensa per una fatica. E quanti adulti si comportano proprio così, buttandosi sul dolcetto dopo una giornata difficile in ufficio? Perchè il modello alimentare che ci costruiamo da piccoli verrà mantenuto nelle epoche successive
5. Proponete attività all'aperto che coinvolgano l'intera famiglia: una biciclettata la domenica mattina, una gita sulla neve con gli slittini, tutti sui pattini in pista ciclabile, passeggiata nei prati a raccogliere erbe spontanee. Il vostro esempio è di stimolo. Un po' di fantasia e voglia di mettersi in gioco per primi nell'aiutare vostro figlio a ritrovare la strada per la salute.
Un bambino non sceglie di essere obeso. Diventa obeso per mano dei genitori che – concediamolo, talvolta per mancanza di informazioni - commettono degli errori fin dal primo anno di vita del bambino: biscotti nel biberon, leccatine di gelato a pochi mesi e avanti con ovetti di cioccolato, patatine rubate all'aperitivo dei genitori, caramelle dai nonni... "cosa vuoi che siano?" diranno i più. Sono quegli elementi che tarano il gusto del bambino sul dolce e/o sul salato, che saranno poi richiesti con veemenza man mano che il tempo passa.
Un bambino non sceglie di essere più lento degli altri, deriso dai compagni, additato per quella pancia o per quelle cosciotte. Se potesse essere diverso, non esiterebbe. Sta a noi guidarlo in un percorso lento, lungo, fatto di piccoli cambiamenti da apprezzare e sostenere. Invece che concentrarci solo su quello che sbaglia o non fa, proviamo a dirgli che è stato bravo ad assaggiare una cosa nuova o ad andare a scuola a piedi?
Eva Da Ros
Dietista con perfezionamento nel trattamento dell'obesità e master in disturbi dell'alimentazione in età evolutiva. Da alcuni anni studio con interesse l'alimentazione vegetariana.
Scienze e tecnologie
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Giorgio Spinato
20/03/2014 - 16:38
Ed il contrario come si affronta ???
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Eva Da Ros
21/03/2014 - 14:35
Dipende dall'età. Ma la
Talvolta subentra pure una risposta disfunzionale dell'adulto che, purchè il bambino mangi, gli dà sempre le stesse cose. Quindi a voi tocca il compito di continuare a proporre piccoli assaggi di cibi che ancora non figurano nella sua alimentazione. Anche un solo assaggio e ritenetevi per il momento soddisfatti. Ciò che ci serve, inizialmente, è ampliare la rosa dei gusti, anche giocando sulla preparazione differente di uno stesso cibo (es. c'è chi gradisce le carote crude, ma non cotte).
Il discorso frutta e verdura prevede alcune domande: in famiglia siete abituati ad averle in tavola e dimostrate, con il vostro esempio, di apprezzarle? Che sia questione di gusto (particolarmente raffinato nei piccoli) o di scarsa attrattiva per il modo in cui vengono preparate? L'avete mai coinvolto nella raccolta o acquisto e successiva preparazione di cruditè con pinzimonio o macedonie e spiedini di frutta?
Se vuole può leggere questi due post che trattano l'argomento:
http://www.oggitreviso.it/frutta-verdura-bambiniingredienti-esplosivi-55951
http://www.oggitreviso.it/give-me-five-76526
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