GODEGA SANT’URBANO – “O il federalismo fiscale oppure fare il sindaco non avrà più senso”. E’ netta la posizione del sindaco Alessandro Bonet che si trova a dover gestire una nuova pesante riduzione delle risorse statali tagliate per i prossimi due anni di ben 325 euro.

“Questi tagli – spiega Bonet -, sono l’inevitabile conseguenza di una crisi economica mondiale. Mi sono sempre considerato l’amministratore delegato di una società che si chiama comune, e quindi mi trovo a dover gestire quest’azienda con un ridotto giro d’affari. Fare i salti mortali se serve, per riuscire a garantire i servizi essenziali alle persone. Purtroppo però stiamo raggiungendo il punto di non ritorno e l’unica speranza è il federalismo fiscale in approvazione che finalmente renderà reale il principio per il quale a una tassa pagata corrisponde un servizio reso e a quel servizio corrisponde un costo non gonfiato. Solo così si darà il giusto riconoscimento e rispetto ai comuni che hanno saputo gestire i soldi oculatamente, senza sprechi”.

Una riforma quella del fedelismo che per il sindaco è necessaria “come il pane” e che i comuni non possono più aspettare. “Se non sarà approvato davvero non so cosa potrei dover dire ai miei cittadini, perché rischiamo la bancarotta e non avrà più senso fare il sindaco e amministrare un comune”.

Intanto i prossimi due anni si annunciano da “lacrime e sangue” per l’amministrazione godeghese che dovrà fare i conti con una riduzione dei contributi statali di 124 mila euro per il 2011 e addirittura di 204 mila nel 2012: “E’ inutile nascondersi dietro a un dito, non si può più aspettare. A causa di questi ulteriori tagli, per continuare comunque ad erogare i servizi fondamentali ai cittadini, dovremo mettere in stand by ogni progettazione di opere pubbliche per il futuro, e dovremo risparmiare anche sull’asfalto delle strade e sulla pubblica illuminazione”.