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23 gennaio 2025

Mogliano

Fotovoltaico a Mogliano: "Ma perché Zaia non ha approvato il Piano Paesaggistico?"

Amedeo Fadini di Europa Verde - Verdi della Marca Trevigiana interviene sulla dibattuta questione del fotovoltaico a Mogliano

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

fotovoltaico

MOGLIANO - "Su fotovoltaico e paesaggio Zaia dovrebbe dire le cose come stanno: il Veneto ha rinunciato al piano paesaggistico dopo ben dieci anni di lavoro. Sul fotovoltaico di Mogliano Veneto abbiamo visto il presidente della Regione (più attento agli imprenditori) non dovrebbe confondere le idee, soprattutto ai giovani. mescolando ambiente e paesaggio": inizia così la nota divulgata da Amedeo Fadini di Europa Verde - Verdi della Marca Trevigiana, sulla dibattuta questione del fotovoltaico a Mogliano.

Una questione che in città scalda gli animi e sulla quale Fadini spiega ancora, che: "Le rinnovabili non devono necessariamente deturpare il paesaggio: questo succede quando a proporre i progetti sono aziende che mirano al guadagno nel breve periodo e spesso sono slegati dal territorio. Al di là di dove sono tracciati i vincoli si vorrebbe difendere il valore della campagna vicino casa: come dice la Convenzione europea del Paesaggio del 2000 infatti la percezione delle popolazioni è essenziale nel definire il territorio da tutelare. Purtroppo, la verità è che parliamo di un partito egemone (ndr, la Lega), che è sempre stato dalla parte dei schei e di tutto ciò che fa girare la betoniera: capannoni, centri commerciali, superstrade e quant'altro.

Il leghista promette percorsi partecipativi per il maxi-impianto lungo la circonvallazione, infatti la fase di consultazione pubblica della Valutazione di Impatto Ambientale è obbligatoria per le norme europee. Chiunque può presentare una osservazione nei 60 giorni in cui i progetti sono pubblicati sul sito regionale, a patto di avere le competenze tecniche per capire i documenti e contestarli. Appare molto difficile che ci siano elementi oggettivi per bloccare il progetto: chi investe migliaia di euro ed è supportato da bravi professionisti ha scelto un’area non vincolata e ha già pensato alle possibili integrazioni e mitigazioni che la commissione VIA può richiedere (tipicamente una fascia alberata)".

Amedeo Fadini di Europa Verde - Verdi della Marca Trevigiana è quindi poco fiducioso che si possa venirne a capo, anche se una soluzione ci poteva essere: "Anche dal punto di vista ambientale difficilmente la commissione può riscontrare elementi oggettivi per la perdita di biodiversità rispetto ad una coltura intensiva con pesticidi (potrebbe anzi aumentare). Ma c’è un altro passaggio in cui Zaia omette qualcosa di importante: è vero che il tema del paesaggio in costituzione è di esclusiva competenza statale, ma la legge prevede espressamente una co-pianificazione tra Regioni e Soprintendenze, per un piano condiviso. Potevamo avere anche noi un piano paesaggistico, come hanno altre regioni, ma poco prima delle elezioni la regione Veneto ha ritenuto di procedere ad approvare il PTCR del 2009 senza valenza paesaggistica (DCR n. 62 del 30.06.2020). Quindi una regione come la nostra, anche culturalmente nella sua storia associata alla bellezza del paesaggio, non ha un piano paesaggistico".
 

 


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