TREVISO - «Io non ho nulla contro i gay e le lesbiche, ognuno è libero di fare ciò che crede, ma a casa propria, non in Piazza!», questo il commento del vicesindaco Giancarlo Gentilini in merito al raduno spontaneo di ieri in Piazza Duomo a sostegno della manifestazione delle coppie gay Dolce Pace.

Verso le 19.00 decine di persone si sono incontrate a mangiare il “gelato dolce pace”, anche se la manifestazione, indetta proprio per ieri alle 18.30 era stata negata dal Comune per «mancanza di tempo per redigere l’ordinanza e organizzare la viabilità». Questa la motivazione ufficiale che viene data e riportata anche dagli organizzatori dell’evento sostenuto da Fabrica, centro di ricerca e comunicazione del gruppo Benetton e dallo Spazio espositivo XYZ di Treviso.

In Piazza, giovanissimi, studenti, coppie etero e omosessuali, famiglie con bambini, sono andati comunque a mangiare il gelato anche se l’annuncio dell’annullamento del flash mob ufficiale aveva fatto il giro in rete, «sono venuta qui lo stesso, a sostegno di un’amica» ci racconta Serena Gambuzza, «per manifestare solidarietà agli organizzatori anche se l’evento è stato annullato e per gustarmi il gelato» interviene la sua amica Adele Bonomo, entrambe lavorano in Benetton.

Gli organizzatori però si sono tenuti a distanza, probabilmente per dimostrare che non hanno spinto la gente ad andare a manifestare ed evitare qualsiasi tipo di astio con il Comune, che alcuni additano come troppo bacchettone. Il clima sereno, senza tensioni, è stato monitorato dagli agenti della Digos che hanno osservato la situazione dalla parte opposta della Piazza, pronti ad intervenire. «Non hanno capito il senso della manifestazione che volevamo realizzare» ci raccontano i ragazzi seduti sulle scale del Duomo, «voleva essere un incontro del tutto pacifico», ci riferisce Junhee, una ragazza con gli occhi a mandorla, amica degli organizzatori.

Non la pensa esattamente così Gentilini che parla di «cattivo gusto, andare a manifestare in faccia al Vescovado» - ci racconta infastidito - «non lo trovo corretto, non si va in Piazza a fare quelle cose!». Forse è l’idea che prevale anche a Cà Sugana, preoccupata di trovarsi a dover gestire un gay pride a Treviso.

«Questo progetto nasce dall’idea collegata alla libertà», racconta entusiasta Salvador Perez, curatore della mostra che ospiterà spazio XYZ, in via Inferiore, dal 15 luglio al 7 agosto. Argentino, con residenza a Barcellona, da qualche mese a Treviso, «sentivo il bisogno di fare qualcosa, in primis per me stesso» - spiega dallo spazio XYZ dove l’abbiamo incontrato - «l’idea del gelato è venuta durante una cena a casa di amici, dopo un racconto di una coppia di amici che si divide tra Treviso e Berlino», riferendosi ad un episodio accaduto a Berlino il 7 maggio 2009, quando due donne furono cacciate dal proprietario della gelateria Dolce Freddo, per essersi baciate nel locale. Secondo il proprietario, originario di Belluno, quelle manifestazioni non erano di buon gusto. Da qui l’idea di chiamare l’evento Dolce Pace e di usare come fotografia simbolo dell’evento i due gelati lasciati a terra dalle due donne di Berlino, cacciate dalla gelateria.

Parte delle fotografie della mostra saranno anche quelle inviate e caricate in queste ore dai sostenitori della manifestazione nella pagina facebook dell’evento, che ieri si sono sbizzarriti con le foto e con i gelati. Le altre fotografie esposte, realizzate da Laia Abril, giovane fotografa di Barcellona che da due anni fa parte del team di Fabrica, racconteranno momenti di vita quotidiana di due coppie omosessuali. «Grazie a Fabrizio che ci ha dato lo spazio» - riferendosi al fondatore di XYZ, Fabrizio Urettini, - «cerchiamo di mostrare da un'altra prospettiva, quella quotidiana, la vita di queste coppie».