GIORGIONE, LA SABBIA LO RENDE TRIDIMENSIONALE
Taglio del nastro per la mostra dello scultore John Gowdy alle Fornaci Baghin
Castelfranco – Inaugura domani (ore 15) la mostra “L’Arte in sabbia. Omaggio a Giorgione”. Alle Fornaci Baghin, in via Prai, lo scultore statunitense John Gowdy, da anni residente a Castelfranco e pluripremiato a livello mondiale per le sue realizzazioni, ha lavorato con 50 tonnellate di sabbia.
Un progetto che all’inizio doveva limitarsi ad una riproduzione della Pala di Giorgione, da bidimensionale a tridimensionale, ma che ha preso una consistenza ed un impegno fisico notevoli. Si tratta di quattro gruppi scultorei che rappresentano ciascuno un tema: dal ritratto dei fondatori delle fornaci, ad un inno alla scultura in sabbia, dalla Pala di Giorgione ad una stupenda Natività (completa) ambientata in una veduta del Castello con la Torre civica e il monumento a Giorgione.
In questa mostra, unica nel suo genere, sono messi in risalto una creazione artistica, della fantasia, un impegno costante che dimostrano quanto sia stata l’autenticità di John Gowdy nel cimentarsi in questo spazio, “prima vuoto e chiuso” poi popolato di storia, di tradizioni, di lavoro e di fatica.
La Pala di Giorgione, il primo capolavoro che apre il capitolo della storia dell’arte moderna, è stata ricreata da John Gowdy con ben 14 tonnellate di sabbia finissima, che apre effettivamente le manifestazioni giorgionesche, prendendo un po’ in contropiede l’opinione pubblica locale (compresi i maestri pasticceri e cuochi), di cui nessuno fino ad ora aveva mai pensato di trasformarla in una gigantesca scultura, imponente e ingombrante.