Giornata nazionale della ristorazione: nella Marca oltre 5.200 attività e 22mila lavoratori
Sartorato, Fipe-Confcommercio: "Noi ristoratori ambasciatori di ospitalità tra tradizione e innovazione. Allo studio un nuovo logo dell'accoglienza"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sono circa 5.277 i locali e circa 22 mila i lavoratori del settore in provincia di Treviso . Di queste attività una su tre è a conduzione femminile, una su cinque ha origine straniera e una su 10 è guidata da under 35. Sono i numeri (fonte EBicomLab) della ristorazione trevigiana resi noti in occasione della Giornata nazionale della ristorazione all’insegna dell’ospitalità e del piatto tipico ideata dalla Fipe-Confcommercio che si celebra domani, 18 maggio per valorizzare il ruolo della ristorazione e della gastronomia italiana.
“Treviso, con tutto il suo territorio provinciale - spiega Dania Sartorato presidente della Confcommercio e di Fipe provinciali – non esita ad inserirsi nel programma nazionale, celebra questa giornata e coglie l’occasione per scattare una fotografia del settore, grazie anche all’adesione di 76 ristoratori che per l’intera giornata di sabato 18 si impegnano a promuovere il manifesto dell’ospitalità, un piatto tipico ed identitario del proprio locale e la piattaforma Forfunding di charity messa a disposizione da Intesa San Paolo per incentivare le donazioni a favore di Caritas (basta inquadrare il QR Code sui centri tavola dei ristoranti aderenti).
“A Treviso, provincia “cortese” e del buon vivere per eccellenza” – ribadisce la presidente – respiriamo la cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza da decenni e sul tema ci abbiamo costruito attività, passaggi generazionali ed anche progetti formativi. Vorrei ricordare l’importanza di ITS Academy di Villorba, un fiore all’occhiello nel mondo della formazione e la valenza dei nostri tre Istituti Alberghieri. L’ospitalità – e più in generale la nostra capacità di accoglienza - è un nostro tratto distintivo che ci unisce alle categorie affini degli albergatori, non esito a definirlo il nostro brand principale, tanto che vorrei proporre a tutti i soggetti interessati, anche istituzionali, uno studio grafico e concettuale sul tema dell’accoglienza e dell’ospitalità, intesi come valore trasversale (sia per commercio che per ristorazione e turismo), per trasformarlo poi, in futuro, in un logo a disposizione di imprese, associazioni ed istituzioni. Noi ristoratori siamo i primi ambasciatori. L’ospitalità è il driver di tutta l’economia ricettiva e turistica. Credo sia un valore indiscutibile in cui si riconoscono tutti. Marca gioiosa ed amorosa, ma soprattutto ospitale e accogliente direi oggi”.
Il settore è composto da ristoranti, pizzerie, bar, pub, gastronomie: malgrado l’inflazione abbia comportato un lieve aumento dei prezzi al consumo (+5,8% su base annua), ciò non ha frenato i consumi fuori casa che invece, nel 2023, sono cresciuti rispetto ai consumi alimentari e “at home”. Il 2023 è stato l’anno in cui il settore ha affrontato un processo di profonda trasformazione, di recupero delle perdite subite durante la pandemia, tanto sul lato della domanda quanto su quello dell’offerta, sospinta dalle transizioni energetica, ambientale e digitale in atto, che stanno ridisegnando oltre a stili di vita e abitudini di consumo, anche nuove modalità di relazione con la clientela.
“Tradizione e innovazione– prosegue Dania Sartorato – sono le anime della ristorazione trevigiana. Come altri settori, dai tempi gloriosi del Gruppo Ristoratori il comparto sta subendo una metamorfosi, cartina al tornasole del cambiamento della società, dei consumatori e delle generazioni che nella ristorazione continuano a trovare un punto di incontro. Tra le tendenze che si vedono, posso ribadire: la ristorazione in “catena”, ovvero più sedi di impresa facenti capo ad un’unica unità locale con diversificazione o anche unificazione dei format: Un modello che consente acquisti su scala ed interscambio dei dipendenti in base agli orari. Poi l’attenzione alla salute ed alla prevenzione: il tema della celiachia ad esempio, o più in generale delle allergie non rientra più solo tra gli obblighi ma diventa elemento distintivo, soprattutto tra le pizzerie. Poi gli aspetti ambientali, ovvero la gestione dei rifiuti, sempre più attenta, l’inclusione verso la disabilità e la diversità quindi l’approccio etico dell’impresa, la sostenibilità degli alimenti, la selezione e la filiera corta, la limitazione degli sprechi, una frontiera su cui torneremo presto a lavorare”.
"In sintesi - conclude la presidente Dania Sartorato - chiudiamo un anno positivo, sia per occupazione che per investimenti. Il 98% degli esercenti ha strumenti digitali (la fatturazione elettronica è in crescita), continuiamo ad essere punti di riferimento dei centri urbani e svolgiamo un ruolo sociale imprescindibile. Rappresentiamo luoghi di ritrovo intragenerazionale e intergenerazionali. Certo le criticità non mancano: il lavoro a picchi e
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