L’attacco alla dottoressa Guidolin? Solo tanto rumore per nulla!
Fanni ha chiarito tutto con l’Ulss e potrà tornare liberamente alle sue attività divulgative
CASTELFRANCO – Oggi l’Azienda Ulss n. 2 e la dottoressa Fanni Guidolin hanno divulgato un comunicato stampa congiunto che mette la parola fine su una vicenda che ha dei contorni sconcertanti. Tutto ha avuto inizio con la divulgazione nei media di una lettera in cui l’Ulss chiedeva conto alla dottoressa di alcuni video nella sua pagina Instagram: per giorni c’è chi ha detto di tutto e di più, di fatto esponendo Fanni Guidolin ad una sorta di pubblico ludibrio.
L’avvocato Fabrizio Scagliotti, che ha rappresentato la dottoressa nella vertenza, ha riassunto l’esito del confronto con la dirigenza dell’Ulss 2: “In sintesi, esperiti i necessari approfondimenti sulla vicenda, la dottoressa Guidolin potrà continuare nell’attività già espletata, nel rispetto, come è ovvio, del codice di comportamento dei pubblici dipendenti e, altrettanto ovvio, senza spendere il nome dell’azienda”. Ma ecco il testo integrale del comunicato stampa.
“L’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana e la dottoressa Fanni Guidolin si sono incontrati per chiarire la nota vicenda dei post su Instagram. Effettuati i necessari approfondimenti e preso atto delle argomentazioni della dottoressa Fanni Guidolin, le parti si danno atto che questa potrà continuare ad esprimere la sua personalità e le sue opinioni avendo cura che siano mantenute nell’ambito dell’espressione di convinzioni e cognizioni personali, senza coinvolgimento del nome e della sua appartenenza all’Azienda; ed, altresì, nel rispetto dei doveri di continenza e delle regole dei codici di comportamento che presidiano il rapporto di lavoro pubblico.
Le parti esprimono, comunque, comune rammarico per il clamore mediatico suscitato dalla vicenda. La dottoressa Guidolin ha, infatti, ragione di dolersi delle notizie talvolta inesatte riportate da alcuni articoli e servizi televisivi che hanno dato un’immagine distorta della sua persona e della sua professionalità. L’Azienda ha ragione di dolersi della enfatizzazione mediatica di una presa di posizione che aveva come unico scopo quello di effettuare i necessari approfondimenti in ordine alla gestione del profilo”.
Tutto, quindi, è risolto e Fanni Guidolin potrà tornare alla sue attività filantropiche e di volontariato. Resta solo da capire come sia stato possibile che un documento aziendale inerente ai rapporti tra l’Ulss e una dipendente sia diventato di pubblico dominio, in barba alla riservatezza ed alla privacy.
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