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03 dicembre 2024

Nord-Est

Le viti tagliate alla famiglia Fugatti, pista animalista

Lasciata la scritta 'Ringraziate chi uccide gli orsi'

| Ansa |

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Le viti tagliate alla famiglia Fugatti, pista animalista

VERONA - La battaglia per l'orso in Trentino assume una nuova dimensione. Ignoti, l'altra notte, hanno reciso 80 viti di un'azienda vinicola a Brentino Belluno, nel Veronese, di proprietà di alcuni cugini del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Sul posto è stato lasciato uno striscione con la scritta "Ringraziate chi uccide gli orsi".

Si dovrebbe perciò trattare di una ritorsione di attivisti animalisti contro le misure intraprese in Trentino contro il plantigrado. Le forze dell'ordine indagano e il governatore trentino non ha voluto commentare l'accaduto e si è limitato ad esprimere la sua "fiducia al lavoro delle forze dell'ordine che faranno chiarezza". L'atto vandalico ai danni dei familiari di Fugatti ha suscitato numerose reazioni di solidarietà. Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha espresso "ferma condanna per quanto avvenuto ai loro danni. Auspico che i responsabili siano presto individuati e che queste gravi iniziative vengano adeguatamente sanzionate". Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, critica "l'ennesima indegna intimidazione da parte di chi, nascondendosi vigliaccamente dietro l'anonimato, pensa di intimorire l'azione e il pensiero delle istituzioni democratiche del Paese". "Questi sono gesti intollerabili e infami che vanno condannati, certi che gli autori saranno puniti", così Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno. Per il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, "la differenza di idee si può manifestare senza arrivare ad atti che non possono essere definiti dimostrativi perché danneggiano ambiente, piante e produzioni e offendono persone. Rinnovo la mia vicinanza al collega presidente di Trento e alla sua famiglia con l'augurio che azioni simili non abbiano più a ripetersi".

"La violenza è sempre l' antitesi dell'amore e del rispetto e viceversa ogni violenza attira altra violenza", aggiunge la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Noi moderati, Coraggio Italia, Udc, Maie. Nel frattempo ha suscitato particolare clamore a Trento il recente caso di un asino sbranato da un orso a Sopramonte, a pochi chilometri dal capoluogo trentino. "La sicurezza delle persone e dei beni è e rimarrà per noi una priorità assoluta. Rispetto alla delicata e difficile gestione dei grandi carnivori, la Provincia di Trento sta seguendo scrupolosamente quanto prevede lo specifico protocollo", precisa l'assessore provinciale all'artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca Roberto Failoni. l'amministrazione - sottolinea - "agisce dunque seguendo tale preciso protocollo, non sottovalutando alcun accadimento, ritenendo al contrario che il principio di precauzione debba guidare le scelte gestionali, a maggior ragione se e quando possono esserci potenziali minacce per la sicurezza pubblica".

 


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