LICENZIAMENTI INDESIT: "ZAIA SVEGLIATI!"
Naccarati e Mestriner della Federazione della Sinistra chiedono alla Lega di intervenire per evitare nuove perdite di posti di lavoro
| Laura Tuveri |
REFRONTOLO - “Anche a Treviso la crisi si fa mordente e continua a tagliare posti di lavoro taglia il lavoro, e la Lega cosa fa?” Se lo chiedono Claudio Naccarati e Stefano Mestriner della Federazione della Sinistra di Treviso.
L’Indesit ha scelto di chiudere due stabilimenti dove lavorano 500 persone, uno è a Brembate (Bg) l’altro è a Refrontolo. La giustificazione data dalla proprietà è che l’azienda di elettrodomestici ha necessità di “consolidamento”, presentato dal Consiglio di amministrazione di Indesit Company, ma secondo gli esponenti della sinistra più che consolidare taglia pesantemente.
“Le attività tagliate su Bergamo e Treviso verranno accorpate alle attività esistenti nel Centro Sud. Quindi chiusura di stabilimenti e perdita di posti di lavoro: è questo, per Indesit, il “rilancio della competitività degli stabilimenti italiani. Come al solito, una competitività giocata tutta sulla pelle dei lavoratori” affermano Mestriner e Naccarati.
E questo in un settore come quello degli elettrodomestici nel quale, dal 2007 al 2010 si è passati da 31.000 occupati a 24.800 con una riduzione del 16%. “Poco importa – proseguono gli attivisti - che il Consiglio di amministrazione dichiari 120 milioni di euro di investimenti (tutti da verificare) se questi si traducono ancora in licenziamenti.
Questi licenziamenti, oltretutto si concentrano su stabilimenti nei quali nel recente passato si era fatto massiccio ricorso alla Cassa Integrazione: ancora una volta le imprese scaricano i costi della crisi sulle casse pubbliche e sui lavoratori.
“Riteniamo inaccettabile la chiusura di questi due stabilimenti e la conseguente riduzione occupazionale e chiediamo – affermano i due esponenti della Federazione della Sinistra che Indesit - ritiri questa proposta e che presenti un piano industriale serio, nel quale gli investimenti si traducono in miglioramento dei processi produttivi e dei prodotti e non in licenziamenti”. Naccarati e Mestriner pretendono, inoltre, che i governatori Formigoni di Lombardia e Zaia del Veneto, “si sveglino", per impedire l’ennesimo danno sociale ed economico ai territori del Nord”.