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22 novembre 2024

Spettacolo

L'ultimo concerto? I Live Club d'Italia lanciano il loro grido di allarme

Oltre 130 locali insieme nel web per sollevare il problema del futuro della musica dal vivo. Nel concerto condiviso, anche locali del Triveneto

| Leonardo Sernagiotto |

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L'ultimo concerto? I Live Club d'Italia lanciano il loro grido di allarme

TRIVENETO - Un live club su due in Italia probabilmente non riuscirà a riaprire al termine della pandemia. È questa la drammatica previsione che si staglia sul mondo dello spettacolo e della musica dal vivo, a un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

I numeri parlano chiaro: in un anno sono stati annullati 15mila eventi, con una perdita di oltre 50 milioni di euro totali di mancati introiti, mentre le spese fisse ammontano ad oltre 10 milioni. Significa che in media ogni live club non ha incassato 300mila euro, ma ne ha dovuti comunque sborsare oltre 60mila euro, pur tenendo il locale chiuso.

I dati sono forniti da KeepOn Live, Assomusica, Arci e Live Dma, che riunendo numerosi locali sparsi per tutta la Penisola, hanno voluto lanciare un grido di allarme per mantenere alta l’attenzione sul primo settore per volume d’affari nell’ambito delle attività di spettacolo. Le associazioni di categoria richiedono urgentemente misure di blocco delle imposte e un sistema di compensazione economica proporzionale al livello di impatto che il loro settore ha subito in questi 12 mesi e nei mesi a venire.

Non si tratta tuttavia solo di una mera questione economica: nonostante il loro ruolo fondamentale nella sfera della cultura, nella crescita culturale di artisti e spettatori e nella loro capacità di coesione sociale, ai Live Club non è mai stato riconosciuto questo valore, a differenza invece di quanto riguarda cinema e teatri.

Per dare visibilità e voce alle proprie istanze, 130 Live club hanno organizzato per domani sera un unico grande concerto in streaming, intitolandolo "L'Ultimo concerto?", coinvolgendo artisti italiani e internazionali, sia indipendenti, sia sotto etichetta, spaziando per i vari generi della musica leggera. Anche diversi club del Triveneto hanno aderito all’iniziativa: al New Age di Roncade suoneranno I Ministri, mentre all’Hall di Padova si esibirà Cmqmartina. Il Revolver di San Donà di Piave invece vedrà l’inedita accoppiata del cantautore italiano Paolo Simoni con Geoff Tate, ex-cantante degli statunitensi Queensrÿche. Friuli e Trento giocano invece in casa: al Bookique di Trento suoneranno i Faultier, mentre il Capitol di Pordenone e l’Astro Club di Fontanafredda risuoneranno rispettivamente del reggae dei Mellow Mood e del rock dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Appuntamento virtuale quindi per domani alle ore 21, collegandosi al seguente sito. Gli organizzatori precisano che, permanendo lo stato di emergenza, non è permesso alcun tipo di assembramento e quindi sarà vietato qualsiasi ingresso ai locali coinvolti nell’iniziativa e quindi di non presentarsi presso i Live club.

 



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Leonardo Sernagiotto

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