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18 dicembre 2024

Nord-Est

Marmolada: 10 operatori e unità cinofile sulla montagna 

Proseguono le ricognizioni dei soccorritori. L'alpinista altoatesina Tamara Lunger: "Basta negatività"

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Marmolada: 10 operatori e unità cinofile sulla montagna 

TRENTO - Proseguono le ricognizioni dei soccorritori sulla Marmolada, alla ricerca di reperti dopo il disastro del 3 luglio sulla via normale.

Nella prima mattinata di oggi, l'elicottero della guardia di finanza ha trasferito in montagna la squadra interforze con due unità cinofile composta da vigili del fuoco volontari di Canazei, soccorso alpino del Trentino, polizia e fiamme gialle, per un totale di 10 operatori.

Le operazioni, nella giornata di ieri, non hanno portato ad alcun risultato significativo.

"Non abbiamo bisogno di altra negatività che ci appesantisca" 

"Mi dispiace davvero molto per le vittime della Marmolada. Ma il mio cuore soffre anche perché deve sempre esserci un colpevole. Accuse, denunce, sfoghi di rabbia.... So quanto sia doloroso perdere una persona cara in montagna, ma non mi è mai venuto in mente di cercare qualcuno da incolpare.

Anche nel caso di morti a 8.000 metri, dove tra l'altro si pagano 10.000 dollari per il permesso, non ci sarà mai né una chiusura della montagna, né un colpevole, perché è stata una nostra libera decisione andare andare lassù". Lo ha scritto su Facebook l'alpinista altoatesina Tamara Lunger - che vanta salite sugli 8.000 e nel 2010 è stata la donna più giovane a raggiungere la vetta del Lhotse usando ossigeno supplementare - spiega di essersi "volutamente astenuta dalle richieste dei media, perché dovevo prima riordinare i miei pensieri".

"Vorrei che in questo tempo, in cui siamo sempre più portati a cercare un responsabile (anche se non c'è nessuno), provassimo ad accettare il destino e quindi a concederci anche più pace nella nostra vita. Credo che il dolore sia sufficiente. Non abbiamo bisogno di altra negatività che ci appesantisca, perché purtroppo niente e nessuno riporterà in vita queste persone. Come alpinista, posso dire che noi europei possiamo essere grati. Grati per il privilegio e la possibilità di decidere liberamente quando e dove andare in montagna, perché purtroppo non è così dappertutto. Tremavo mentre scrivevo queste righe, perché mi toccano molto", ha scritto Tamara Lunger.

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Gianandrea Rorato

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