MOREIRA SECONDO I TESTIMONI
L'imputata fumava tranquilla dopo la scomparsa della figlioletta
| Milvana Citter |
TREVISO – E’ in corso nell’aula d’assise del tribunale di Treviso la terza udienza del processo a carico di Simone Moreira accusata di aver ucciso la figlioletta gettandola nelle acque del Monticano il 2 settembre del 2009.
L’udienza è iniziata intorno alle 9.40 e sono in corso le audizioni dei testimoni. Simone Moreira non è presente in aula. I suoi avvocati Alvise Tommaseo Ponzetta e Antonio Forza hanno spiegato che la 23enne è stata colpita ieri da un colpo di frusta e per questo non riusciva a sostenere il viaggio da Milano, dove si trova dal momento del rientro dal Brasile. Presenti invece Michele Favaro, il papà della piccola e la zia Antonella (nella foto piccola).
Nel corso della mattinata sono stati sottoposti al fuoco di fila delle domande del pubblico ministero Antonio Miggiani e degli avvocati della difesa i carabinieri in servizio alla tenenza di Oderzo, i primi ad intervenire in Piazza Rizzo per la ricerche della piccola dopo la denuncia della scomparsa. Particolare attenzione è puntata sugli orari che hanno scandito la notte della scomparsa e della morte di Giuliana.
Con la ricostruzione, secondo per secondo, del percorso compiuto da Simone ad Oderzo prima di perdere di vista la piccola, dei suoi spostamenti dopo la scomparsa della figlia, dei minuti impiegati dalla stessa per raggiungere l’abitazione dell’amica Aline in via Coppia e di quanto tempo Michele Favero ha impiegato a raggiungere Piazza Rizzo dal suo locale “Sabor de Brasil” di Salgareda.
Presentati in aula i risultati di una ricognizione effettuata dai militari dell’Arma di Oderzo, chiesta dal pm Miggiani in sede di indagini supplettive in cui, sulla base dei rilievi delle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali è stata ricostruita la velocità del passo di Simone nel momento in cui passò sotto i portici diretta a casa dell'amica Aline quando ormai aveva perso di vista la bambina. Secondo i rilievi dei carabinieri, la brasiliana stava camminando a passo sostenuto, con una velocità di circa 5,13 chilometri orari. Elementi ritenuti importanti dall'accusa soprattutto nell'ottica di far emergere le incongruenze rilevate nelle dichiarazioni della mamma.
Nelle dichiarazioni dei testimoni anche l’atteggiamento tenuto dalla giovane madre nei minuti successivi alla scomparsa di Giuliana e durante il lungo interrogatorio in caserma. “La signora – ha spiegato l’appuntamento Mauro Guglielmi arrivato in piazza Rizzo alle 22.52 -, era tranquilla, continuava a fumare. Il marito correva da una parte all’altra della piazza, urlando il nome della figlia. Lei invece era tranquilla sembrava quasi assente”. “Non ha mai chiesto nulla della bambina – ha spiegato invece il maresciallo Zille presente all’interrogatorio in caserma -, era tranquilla e non ci ha mai chiesto infomazioni sul fatto se l’avessimo trovata o su come stava”.
L’udienza è tuttora in corso e continuerà anche nel pomeriggio.
A breve ulteriori aggiornamenti.