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28 novembre 2024

Treviso

Puppato: escludere liste con riferimenti alla razza

Disegno di legge sottoscritto da 25 senatori

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Puppato: escludere liste con riferimenti alla razza

TREVISO - Ieri è stato presentato dalla Senatrice Laura Puppato un disegno di legge per vietare, e dunque escludere dalle competizioni elettorali a tutti i livelli di governo, le liste che presentino denominazioni razziste e riferimenti alla "razza".

 

Certamente l'esperienza recente di "Razza Piave" non può non aver sollecitato per questa iniziativa la senatrice di Montebelluna, eletta in Veneto.

Tra gli altri il disegno di legge è stato sottoscritto dai senatori del PD Valeria Fedeli, Felice Casson, Gianpiero Dalla Zuanna, Rosanna Filippin, Giorgio Santini, Donatella Albano, Laura Fasiolo, Stefania Pezzopane, Francesco Palermo, Pasquale Sollo, Silvio Lai, Maria Spilabotte, Francesco Scalia, Mara Valdinosi, Sergio Lo Giudice, Valeria Cardinali, Josefa Idem, Giuseppe Compagnone, Lucrezia Ricchiuti e da Aldo Di Biagio (Ap),Vittorio Fravezzi, Hans Berger (Aut), Laura Bignami e Luis Alberto Orellana (Misto).

 

"In Veneto - spiega Laura Puppato - dove come sappiamo la Lega ha radice profonde, la presentazione di liste elettorali con riferimenti alla razza non è un fenomeno sporadico. Nel 2011, alle elezioni amministrative della provincia di Treviso, si presentò una lista chiamata 'Razza Piave', che nel logo si richiamava ad una razza equina, ma che nel nome aveva un chiaro riferimento ad una presunta 'razza umana' del Piave ed un richiamo ad una determinata cultura politica".

 

La Costituzione Italiana già all'articolo 3 chiarisce come la nostra Repubblica non tolleri alcun tipo di discriminazione, men che meno basata su dati biologici.

 

Questa la conclusione perentoria della Puppato: "Vogliamo credere che valga ovunque il richiamo di Einstein che, a ragion veduta, identificava l'esistenza di una sola razza, quella umana, come la biologia evolutiva ha ampiamente dimostrato.

Anzi, la discriminazione razziale viene considerata un'aggravante nel diritto penale, e per questo non è più tollerabile il ricorso al termine 'razza' nelle competizioni elettorali, momento fondante della nostra democrazia.

Il razzismo va stroncato fin dal linguaggio".

 


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