TREVISO- Sono 3.205 i trevigiani che, nel solo 2015, si sono trasferiti all'estero. Dati che preoccupano quelli resi noti ieri dall'Istat nel report “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”, in quanto riferiti proprio a chi ha deciso di stabilirsi altrove in modo definitivo e non per periodi di studio o lavoro più o meno lunghi. Lo scorso anno ben 147 mila italiani hanno preso residenza all'estero, l'8% in più rispetto all'anno precedente: solo in Veneto sono stati 15.197, secondo dato nazionale, ben più di regioni con gravi problemi occupazionali come Sicilia (11.538), Campania (7.961 espatri) e Puglia (6.771 espatri). In buona parte dei casi a partire è chi è in possesso di una laurea, è giovane e desideroso di vedere riconosciute le proprie competenze in ambito lavorativo: le mete più gettonate sono il Regno Unito (17,1%), la Germania (16,9%), la Svizzera (11,2%) e la Francia (10,6%). Stati vicini, in alcuni casi addirittura confinanti, eppure sempre così lontani da noi per la loro capacità di attrarre talenti, energie innovative e preziose risorse umane formate da un sistema accademico di primissimo livello come quello italiano.

A sorprendere, tra i dati dell'Istat, vi sono proprio le cifre riferite alla Marca. Uno dei territori più felici dal punto di vista occupazionale come il nostro risente di un esodo massiccio e inesorabile, regolare e continuo negli ultimi anni. I 3.205 trevigiani che hanno lasciato l'Italia lo scorso sono più degli emigrati all'estero dall'intera Sardegna (3.096 persone) e poco meno dei partenti registrati lo scorso anno in tutta la Calabria (3.926 persone). Si pensi che da una provincia estesa e problematica come quella di Palermo sono espatriati 3.590 cittadini, nemmeno trecento in più del valore registrato nella Marca. Sono dati che fanno riflettere, in un Paese come il nostro che, secondo le statistiche, è tra gli ultimi in Europa per numero di laureati.

Il valore registrato nella nostra Provincia l'anno scorso è più alto di quello del 2014 (2.951 espatriati), del 2013 (2.979 espatriati) e del 2012 (2.617 espatriati): una vera e propria emorragia di risorse preziose che finiscono per accrescere la competitività dei Paesi esteri. Nell'arco degli ultimi dieci anni, i trevigiani che hanno scelto di stabilirsi fuori confine sono esattamente 23 mila, un numero equiparabile alla popolazione di un comune delle dimensioni di Paese o alla capienza di uno stadio di calcio di media grandezza. Sono cifre che fanno riflettere e che dovrebbero, da sole, suggerire alla politica le reali e urgenti priorità del dibattito pubblico.