"L'Europa costruita cento anni fa va difesa"
Visita del generale Claudio Graziano a Vittorio Veneto
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - "Quello che abbiamo costruito in Europa, dopo cento anni, va difeso". Visita del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, nel pomeriggio di oggi, giovedì, a Vittorio Veneto. Duplice il motivo: le celebrazioni vittoriesi del Centenario della Grande Guerra sotto il titolo "Quando scoppia la pace" e la presentazione del volume “Grande Guerra, un racconto in cento immagini” pubblicato dallo Stato Maggiore dell'Esercito.
Nell'aula civica del Museo della Battaglia, gremita da uomini e donne delle forze dell'ordine e delle forze armate, oltre che da rappresentanti delle associazioni d'arma, il generale Graziano è stato accolto dopo aver brevemente visitato le sale del museo. Presenti inoltre il prefetto di Treviso Maria Rosa Laganà, alla sua prima uscita pubblica a Vittorio Veneto, e il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo.
"Grazie per aver scelto Vittorio Veneto, dopo il Salone del Libro di Torino, per presentare questo libro - le parole del sindaco Roberto Tonon rivolte al generale, introducendo istituzionalmente l'appuntamento -, una città che ha un ruolo preminente nell'immaginario collettivo". Tonon ha poi ricordato le mostre che hanno portato a Washington e che porteranno a Londra fotografie del fondo Marzocchi, scatti del primo conflitto mondiale conservati proprio nel Museo della Battaglia.
Il generale Graziano, prima di entrare nel vivo della presentazione del libro, ha ricordato la sua grande passione per la storia, annotando come l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Difesa gli sia stato assegnato nel maggio 2015, quando prendevano avvio le commemorazioni per il Centenario dell'avvio della Grande Guerra, e si concluderà il giorno dopo il 4 novembre 2018, dunque a chiusura delle commemorazioni, quando gli sarà assegnato un nuovo incarico a Bruxelles. "Oggi questa presentazione trova una collocazione storica, geografica e simbolica particolarmente importante" ha detto prendendo la parola. "Ho sempre ritenuto importante ricordare quell'evento storico che ha cambiato il mondo e la società" ha detto il generale alla platea vittoriese, ricordando come il nonno, contadino piemontese classe 1899, combatté la Grande Guerra tra le file degli artiglieri.