Zanoni: “Zaia è contro il glifosato solo a parole”
Al vetriolo l'intervento del vicepresidente della commissione ambiente in Regione, Andrea Zanoni
CONEGLIANO – L’attenzione sulla questione glifosato continua ad essere alta e non potrebbe essere diversamente visto che la popolazione da tempo chiede che l’erbicida, ritenuto potenzialmente pericoloso dall’Organizzazione mondiale della sanità, venga definitivamente abolito su tutto il territorio. A livello locale va detto che nell’area DOCG Conegliano e Valdobbiadene i produttori di Prosecco dallo scorso anno non ne fanno più uso ma non basta, secondo coloro che ne temono le conseguenze, servirebbe una scelta più coraggiosa da parte della politica, soprattutto ora che c’è chi vuole reintrodurre l’uso del glifosato. Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione ambiente in Regione sulla questione dichiara che: “Zaia è contro il glifosato solo a parole, ma in realtà è complice. Faccia una legge per vietare l’uso in tutto il Veneto, anziché affidarsi all’autoregolamentazione dei viticoltori. Sul glifosato il comportamento di Zaia è vergognosamente pilatesco: plaude alla scelta del Consorzio Docg Valdobbiadente-Conegliano che l’ha vietato, ma come presidente di Regione continua è complice di questa situazione: perché non ha ancora fatto una legge valida per tutto il Veneto?”.
Va detto che l’erbicida è stato bandito dall’Unione Europea ma soltanto a partire dal 2022 mentre l’Epa (l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti) lo scorso anno l’ha tolto dalla lista dei prodotti cancerogeni. “Mostri un po’ di coraggio e ne sospenda immediatamente l’impiego - insiste Zanoni rivolgendosi a Zaia -, visto che la sua pericolosità è già stata dimostrata; difenda la salute dei suoi cittadini e la qualità dei prodotti agricoli veneti”. Quindi le conclusioni del vicepresidente della commissione ambiente in Regione, Andrea Zanoni: “Le ultime notizie che arrivano dalla Germania parlano di frode da parte del Laboratorio di Farmacologia e Tossicologia di Amburgo in una serie di test legati al processo per la ‘riapprovazione’ del glifosato, nel 2017, con conseguente appello alla Commissione europea a interrompere i rapporti affidando gli studi a laboratori indipendenti sotto controllo pubblico. Un motivo in più per dire basta a questo erbicida”.