Quanti docenti, assistenti e bidelli ci saranno lunedì a scuola?
Un quesito che troverà risposta nelle prossime ore quando il Ministero si pronuncerà sui lavoratori fragili
TREVISO - Sarà emanata nelle prossime ore la nota sulla gestione dei lavoratori fragili. L’hanno fatto sapere ieri sera dal Ministero dell’istruzione. E’ urgente del resto, perché è uno dei nodi ancora irrisolti che rischiano di paralizzare l’attività didattica. Viale Trastevere (sede della Pubblica Istruzione), nel confermare quanto stabilito dai Ministeri del Lavoro e della Sanità il 4 settembre scorso, specifica in che cosa consista e come si accertino le condizioni di fragilità, distinguendo tra personale docente, educativo ed Ata, a tempo indeterminato e determinato.
Ciò che interessa di più in questo momento però è l’organizzazione del lavoro e quindi del servizio - docente e non - da garantire agli studenti. E qui son gatte da pelare per il dirigente scolastico, che nel caso di un docente o di un bidello che riporti “idoneità con prescrizioni”, è tenuto ad assicurare tutte le cautele e seguire i consigli del medico del lavoratore interessato. Se poi si configurassero situazioni di inidoneità temporanea per i dipendenti a tempo indeterminato, la questione diventa ancor più spinosa perché occorrerà distinguere tra inidoneità a svolgere qualsiasi attività lavorativa e impossibilità a esercitare la mansione prevista dal proprio profilo.
Le conseguenze saranno infatti molto diverse: nel primo caso si va in malattia d’ufficio; nel secondo, invece, un professore ad esempio può richiedere di essere utilizzato per altre mansioni, riportando per il personale docente ed educativo l’orario di lavoro a 36 ore. Fermo restando la possibilità di poter ricorrere al lavoro agile. Si saprà lunedì quanti docenti – ma anche bidelli, assistenti amministrativi e tecnici – saranno ancora al loro posto.