Treviso, dai social alla piazza per picchiarsi tra giovanissimi: nuova allerta per sabato
Gallo:"Nel fine settimana pattuglie a controllo delle stazioni di treni e bus", intanto il sindaco Conte convoca dirigenti scolastici e Ulss2
| Isabella Loschi |
TREVISO - Un secondo appuntamento in piazza per questo fine settimana, per fare a botte. I ragazzi che sabato scorso hanno creato il caos in piazza Duomo, “convocando” tramite i social, migliaia di ragazzini per assistere ad una rissa tra gruppi rivali, pare si stiano muovendo nuovamente attraverso chat e social, in particolare su Tik Tok, per tornare in città.
L’allerta della polizia locale, che ha intercettato messaggi e post, è massima: “Per il fine settimana abbiamo già predisposto diverse pattuglie a controllo della zona della stazione dei treni e degli autobus perché la maggior parte dei ragazzi arriva da fuori Treviso”.
Intanto dal Comando proseguono le indagini per dare un volto ai protagonisti della rissa di sabato. “Al momento sono tre i ragazzi individuati che si sono resi protagonisti di risse, tutti minorenni e residenti fuori comune”, spiega il comandante dei vigili Andrea Gallo. È stato possibile individuarli grazie alle pettorine bodycam indossate dagli agenti, che hanno ripreso i tre durante le risse.
Proprio per arginare gli episodi delle ultime settimane tenuti alcuni studenti, il sindaco Mario Conte ha deciso di convocare dirigenti scolastici e Ulss2: “Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con l’azienda sanitaria e dirigenti scolastici perché questo è un problema che va affrontato subito, soprattutto per il bene dei ragazzi che, con delle bravate simili, rischiano di danneggiare il loro futuro”, sottolinea Conte. “Sarebbe un peccato se, per questi gesti, si vedessero precluse le porte dell'università o del mondo del lavoro. E' fondamentale che i ragazzi capiscano le conseguenze dei loro gesti e i danni che i social network possono fare e spero che le famiglie si assumano la responsabilità dei comportamenti dei loro figli. Da parte nostra continueremo a vigilare insieme alle forze dell'ordine, alle associazioni, ai servizi sociali, alle scuole e a tutti gli altri protagonisti del percorso di crescita di questi ragazzi”.