CONEGLIANO – E’ nato nei giorni scorsi il Comitato per il superamento della crisi di Conegliano. A sede è presso la Cgil. Si compone di lavoratori, cassintegrati, disoccupati, pensionati, studenti e cittadini uniti dalla comune volontà di costruire un fronte unico che coinvolga tutta la cittadinanza nel sostegno delle vertenze e delle lotte dei lavoratori sul territorio.

La crisi che da un paio di anni ha colpito l’economia globale mondiale, sta avendo un grave impatto economico e sociale anche nel coneglianese. Infatti nella piccola, media e grande impresa di tutti i comparti produttivi si registra la perdita di centinaia di posti di lavoro. Molte le aziende che stanno finendo la cassa integrazione.

I primi ad essere colpiti sono stati i lavoratori precari e gli immigrati, ora sono tutti i lavoratori nell’industria, nel commercio e nei servizi ad essere falcidiati. Anche nella pubblica amministrazione, nella scuola e nella sanità sono centinaia di lavoratori precari, soprattutto giovani, che perderanno il posto, dopo i diversi interventi legislativi dei ministri Sacconi, Brunetta e della manovra finanziaria.

Per gli altri “fannulloni” blocco dei contratti, taglio degli stipendi, blocco del turn over, inapplicabilità del Testo unico per la sicurezza sul lavoro. Il Comitato organizzerà un’assemblea dibattito dal titolo “Padroni a casa nostra”. E’ in programma giovedì 22 luglio a Conegliano.

L’iniziativa sarà l’occasione per presentare e far crescere il comitato: si ripercorreranno specifiche situazioni di crisi nel nostro territorio; si tratterà anche di una tappa di avvicinamento alla marcia per il lavoro Conegliano-Refrontolo che si terrà giovedì 9 settembre. Si è scelto l’arrivo a Refrontolo sede della Indesit dove i lavoratori sono da settimane in lotta per la difesa del sito produttivo.

Il comitato ritiene che la mobilitazione generale della cittadinanza coneglianese al fianco dei lavoratori della Indesit potrà contribuire rovesciare i rapporti di forza con l’azienda e salvare i posti di lavoro. Non è infatti pensabile per questo territorio assai prospero fino a poco tempo fa che si corra un reale rischio di desertificazione industriale perdere realtà come quella della Indesit che si dice pronta a un investimento di 120 milioni di euro ma non a garantire la piena occupazione del gruppo.